[Foto NASA] Una Terra per l'Uomo
i tratti eccezionali del nostro piccolo pianeta
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Una Terra per l'Uomo

da Vita Trentina

Sulla creazione della Terra e della Vita tutti siamo convinti di sapere tutto, o almeno cerchiamo di nascondere i propri dubbi. Al giorno d'oggi sono scientificamente sicuri tanti concetti, come la nascita dell'Universo da una esplosione gigantesca, il "Big-Bang", circa 14 miliardi di anni fa, la tardiva formazione del sistema Solare 4,5 miliardi di anni fa da una nube di gas e polveri cosmiche, e poi la quasi immediata presenza della vita organica sul nostro pianeta.

Nessuno dubita nella continua evoluzione di esseri viventi, ma la velocità di questa evoluzione è costante? Ma perché la vita non esiste su Marte? E poi è arrivata qua sulle comete oppure si è auto-generata nelle scariche elettriche, come gli amminoacidi riprodotti da uno studente americano, un certo Stanley Miller nel lontano 1953? E perché da ora in poi non si è riusciti in laboratorio a creare in un modo simile né le cellule viventi né le proteine?

Il Museo Tridentino di Scienze Naturali, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell'Università di Trento ed Associazione Culturale "Il Mosaico" organizza in questi giorni una mostra intitolata "Una Terra per l'Uomo". Essa proviene dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e dall'Associazione "Euresis" di Milano e tratta diversi aspetti che rendono la Terra un ambiente adatto alla vita, in particolare alle forme così complesse che hanno portato alla formazione dell'homo sapiens. È stata preparata da un gruppo di esperti nazionali nel campo dell'Astrofisica, Geologia, Chimica, Fisica e Biologia ed ha già fatto tappe in diverse località italiane. A Trento dura un mese - dall'8 Febbraio al 9 Marzo.

Nella mostra vengono affrontati "I tratti eccezionali del nostro piccolo pianeta" come dice il suo sottotitolo. Nel quadro dell'Astronomia si spiega il ruolo della Luna nella stabilizzazione dell'asse terrestre e l'importanza di piccole oscillazioni di questo asse per le glaciazioni. Nel quadro della Geologia - il ruolo della deriva dei continenti nelle rapide accelerazioni dell'evoluzione biologica. Nel quadro della Biologia si affronta l'enigma dell'improvvisa comparsa delle cellule "moderne" - con DNA dentro, capaci non solo di "clonarsi" ma anche "riprodursi". Nel quadro dell'Antropologia si ipotizza come i cambiamenti climatici in Africa Orientale abbiano costretto i proto-ominidi ad alzarsi su due piedi.

La parte curata dal Dipartimento di Fisica spiega in particolare l'importanza dei cambiamenti climatici, l'impatto significativo dell'attività industriale sul clima e si discutono anche le vie d'uscita che sfruttano le tecnologie nascenti.

L'inaugurazione si terrà il 7 Febbraio alle ore 17.30, presieduta dal professor Elio Sindoni dell'Università Milano-Bicocca, il curatore della Mostra.

Grzegorz Karwasz

 

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