Verbale della riunione di Contrattazione Decentrata dell’Università degli Studi di Trento tenutasi in data 27 marzo 2000.

Presenti:

per la Delegazione di Parte Pubblica:

Prof. Massimo Egidi - Rettore

Dott. Marco Tomasi – Direttore Amministrativo

Dott. Paolo Mezzena – Dirigente Rip. del Personale

per la Delegazione di Parte Sindacale e R.S.U.:

Sig. Dario Andreis

Sig. Maurizio Migliarini

Dott. Flavio Rossi

Sig. Adolfo Di Corrado

Sig. Gabriele Silvestrin

Sig. Giuseppe Frisanco

Dott.ssa Cristina Osele

Dott. Manlio D’Alonzo Avancini

Sig. Tiziano Forchini

 

Ordine del giorno:

 

  1. Discussione della proposta relativa ai residui 1998 e 1999;
  2. Assegnazione del budget relativo al lavoro straordinario per l'anno 2000;
  3. Eventuali e varie.

 

 

La seduta ha inizio alle ore 8.50.

Prima di dare inizio alla discussione dei punti all’ordine del giorno, il dott. Tomasi ritiene opportuno informare che l’Universita di Trento, con la partecipazione di Alut (Associazione Laureati Università di Trento) e in collaborazione con il Centro Trentino Esposizioni, sta organizzando la Fiera del Lavoro in programma per i giorni 30 e 31 marzo 2000. In particolare, sottolinea come lo scopo della fiera sia quello di mettere in contatto i laureati dell'Università di Trento con il maggior numero possibile di aziende interessate a (o in procinto di) assumere laureati, e creare così un primo contatto tra le due parti. La manifestazione intende coinvolgere un buon numero di aziende su base regionale ed extraregionale, data la variegata provenienza dei giovani che studiano presso l'Ateneo trentino, favorendo in tal modo anche la funzione di "orientamento" promossa dall’Università di Trento e contribuendo ad una ricaduta positiva in termini d’immagine per lo stesso Ateneo.

Non essendo ancora presente il Rettore, trattenuto in altra sede da impegni pregressi, si conviene di anticipare il secondo punto all’ordine del giorno (assegnazione del budget relativo al lavoro straordinario per l’anno 2000), essendo opportuno affrontare la questione "residui" in presenza del Rettore.

Il dott. Mezzena richiama quindi la proposta di assegnazione del budget elaborata dall’Amministrazione, e fatta pervenire anticipatamente alla Parte Sindacale (vedi Allegato 1), chiedendo alle OO.SS e RSU la loro opinione in proposito.

Interviene il sig. Frisanco, il quale riprendendo la questione dei 4 dipendenti che nel corso del 1999 hanno sforato il tetto delle 150 ore (sig. Zampedri, sig. Frezza, dott. Berti e sig. Graziola), sottolinea come la Parte Sindacale si sia espressa favorevolmente solo per quanto riguarda la corresponsione delle ore in eccesso al sig. Zampedri; chiede quindi la posizione dell’Amministrazione in proposito.

Risponde il dott. Mezzena, affermando che l’intenzione dell’Amministrazione è quella di provvedere al pagamento per tutti e 4 i dipendenti. Pur tenendo in considerazione la posizione della parte sindacale, infatti, l’Amministrazione ritiene opportuno agire in tal senso dal momento che si tratta di casi eccezionali opportunamente motivati e le ore in esubero sono comunque contenute.

Il sig. Silvestrin si dimostra contrario alla linea dell’Amministrazione: a suo avviso si tratta di una decisione presa unilateralmente, senza tenere in considerazione il parere sindacale.

Della stessa opinione è la dott.ssa Osele, la quale sottolinea anche come la motivazione addotta a sostegno della straordinarietà dei casi (eccettuata la situazione del sig. Zampedri), non sia sufficiente a giustificarne il pagamento. Così come affrontata, la questione assume più la veste di una sanatoria ex post, mentre la procedura corretta sarebbe quella di comunicare per tempo che il tetto delle 150 sta per essere sforato e richiedere eventualmente una deroga.

Il dott. Rossi richiama anche un problema di equità che ha indotto la CGIL ad esprimersi negativamente riguardo al pagamento delle ore in esubero: queste 3 persone non sono le uniche all’interno dell’Ateneo ad aver sforato il tetto, ma sono le uniche per le quali si vuole procedere al pagamento; in tutti gli altri casi si è fatto ricorso al recupero delle ore.

Interviene il dott. Mezzena richiamando l’attenzione sulla proposta di assegnazione budget per l’anno 2000, che prevede l’individuazione di criteri generali di assegnazione sui quali trovare un accordo con la parte sindacale che sia in grado di risolvere anche il problema relativo allo sforamento del tetto "ore". Invita quindi alla discussione di tali principi generali.

In riferimento all’osservazione del dott. Mezzena, i sig. Frisanco e Di Corrado affermano la necessità di dotarsi di un regolamento relativo al compenso per lavoro straordinario chiaro e trasparente, per la cui stesura sarebbe importante conoscere aspetti quali la distribuzione delle ore di straordinario, se concentrate in periodi di picco o distribuite omogeneamente, la destinazione del budget, se utilizzato cioè anche per il pagamento delle ore in esubero, e il tipo di contratto del personale che vi fa ricorso, in particolare se si tratta di personale a tempo pieno o part-time. Il riferimento allo storico delle voci di spesa per gli straordinari va bene, ma non può essere l’unico criterio perché le situazioni non sono statiche e il budget deve poter aumentare di conseguenza. È indispensabile, inoltre, che le regole concordate vengano comunicate al personale, al fine di creare consenso e condivisione. Quello che è mancato fino ad ora è proprio l’informazione al personale e ciò ha creato scompiglio e confusione.

Riguardo ai criteri di determinazione del budget alle strutture, interviene anche il sig. Silvestrin, facendo notare l’importanza di considerare anche le ore recuperate, dal momento che questo dato potrebbe incidere sul bilancio finale: se infatti una struttura ha recuperato un numero elevato di ore, potrebbe essere un sintomo che il budget assegnato non era adeguato alla situazione di quella struttura; cita a tale proposito l’esempio della biblioteca d’Ateneo. Suggerisce, quindi, quanto segue:

La dott.ssa Osele concorda con il sig. Silvestrin precisando, inoltre, che il riferimento allo storico nella determinazione del budget alle strutture è, a suo avviso, una procedura non corretta, dal momento che non consente di rapportarsi alla situazione contingente (variazioni di personale afferente, nascita di nuove strutture e/o eliminazione di altre, ecc.); molto più corretto sarebbe fare riferimento ai carichi di lavoro e all’organizzazione di strutture e personale. Per quanto riguarda lo sforamento del tetto delle 150 ore, sottolinea la necessità di regolamentare anche i casi in parola stabilendo criteri chiari e condivisi da tutti (recupero? pagamento?) e soprattutto separando quelle che sono le effettive ore di lavoro straordinario da altre particolari casistiche, quali per esempio le missioni, che dovrebbero essere inquadrate in specifiche voci di riferimento.

Su questa posizione concorda anche il sig. Migliarini, ribadendo la necessità di un regolamento che gestisca in maniera univoca il ricorso al lavoro straordinario e la sua remunerazione.

Il sig. Forchini sottolinea l’importanza del lavoro straordinario anche come indice della produttività d’Ateneo e della capacità di adattamento e flessibilità delle strutture alle variazioni del contesto; a tale proposito fa presente che le strutture a cui è assegnato un progetto speciale dovrebbero poter usufruire di un budget superiore, dal momento che è più probabile che debbano far fronte a situazioni impreviste o a carichi di lavoro maggiori.

Rispetto all’ammontare del budget assegnato, il sig. Andreis fa presente come questo dovrebbe essere determinato anche in relazione al personale afferente alle strutture: se, per esempio, come è avvenuto per il laboratorio di fisica, si verificano nuove assunzioni, il budget dovrebbe aumentare di conseguenza, perché maggiore è il numero di persone che fa ricorso agli straordinari; stessa cosa dicasi per quelle strutture a cui è richiesto un particolare grado e livello di efficienza. Allo stato attuale delle cose, invece, il budget assegnato è circa lo stesso.

Riguardo alle osservazioni emerse, il dott. Tomasi si dimostra propenso a risolvere i punti in sospeso individuando una regolamentazione all’interno dell’accordo sugli straordinari per l’anno 2000; la manovra è positiva e va portata avanti. Invita quindi le OO.SS. e RSU a proporre formule e criteri operativi, chiedendo tuttavia alla parte sindacale di riservare all’Amministrazione la flessibilità di decidere per i casi eccezionali.

Il dott. Rossi sottolinea come il budget assegnato nella proposta dell’Amministrazione sia troppo basso ed inferiore alle richieste presentate da ciascuna struttura. Per questo motivo, che denota una carenza di disponibilità finanziaria da destinare al compenso per lavoro straordinario, e per una questione di correttezza verso coloro che pur avendo sforato il budget, non hanno ricevuto il pagamento delle ore in esubero, dichiara che la CGIL non è disposta a firmare l’accordo sugli straordinari 2000 se l’Amministrazione intende comunque provvedere al pagamento delle ore extra effettuate dai 4 dipendenti in questione.

Rispondendo all’invito del dott. Tomasi, la dott.ssa Osele propone un criterio di assegnazione del budget alle strutture così determinato:

La proposta ottiene il favore del sig. Brandolise, che evidenzia anche la necessità di un incontro RSU da effettuarsi una volta stabilito il budget di contrattazione al fine di determinare in concreto i criteri di corresponsione, e del sig. Silvestrin, che in aggiunta propone di abbassare il tetto da 150 a 100 ore di straordinario pro capite e valutando invece in maniera più puntuale i casi eccezionali, magari introducendo un regolamento in proposito.

Dopo breve discussione, le delegazioni di parte pubblica e di parte sindacale e RSU convengono quanto segue: di impegnare per il primo semestre 2000 una somma pari al 50% dell’ammontare complessivo delle risorse finalizzate a compensare le prestazioni di lavoro straordinario previsto dall’art.42 del CCNL per l’anno 2000 e di corrispondere la restante parte nel secondo semestre e comunque dopo il raggiungimento di un’intesa tra le parti in base alle disposizioni in materia dettate dal nuovo CCNL e valutando altresì le dinamiche interne relative all’organizzazione del lavoro e all’orario, in riferimento ai piani di sviluppo dell’Ateneo.

Alle ore 10.10 entra il Rettore e si passa alla discussione del punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di distribuzione dei residui 97, 98 e 99.

Il Rettore dichiara che l’Amministrazione ha esaminato la proposta sindacale di distribuzione dei residui e la considera una buona base di partenza. In riferimento alla prima parte, indicata come "Dichiarazione d’intenti", puntualizza tuttavia che la corresponsione delle 160.000 lire mensili potrà essere soggetta a variazioni in aumento nel secondo semestre 2000 (e non "sarà soggetta", come invece viene riportato nella nota sindacale), in base ad indici e parametri di valutazione relativi all’andamento dei servizi e al buon esito di piani e programmi. Tali criteri, tuttavia, sono ancora in fase di definizione. Rispetto alla seconda parte della proposta, riguardante i criteri di distribuzione della somma a residuo, il Rettore chiede alla parte sindacale chiarimenti in merito all’introduzione di vincoli sulla distribuzione (esclusione del personale con più di 5 milioni sulla madia del salario accessorio degli anni 98 e 99, tolta la 14ma, il fondo incentivante e il compenso per lavoro straordinario), ricordando che i criteri di distribuzione dovrebbero essere individuati in riferimento alla qualità e all’efficienza, non in vista di una perequazione nella corresponsione.

Si apre un dibattito sull’opportunità o meno di inserire nella base di calcolo il compenso derivante da attività per conto terzi e il lavoro straordinario.

Il sig. Andreis sostiene che mantenere il "conto terzi" tra la base di calcolo è eccessivo, dal momento che i dipendenti che hanno partecipato al conto terzi sono già stati ampiamente remunerati.

La dott.ssa Osele difende la tesi dell’esclusione del lavoro straordinario dalla base di calcolo relativa alla distribuzione dei residui; si tratta, infatti di una voce che va incentivata indipendentemente. A suo avviso, invece, si può discutere per quanto riguarda il "conto terzi".

Il sig. Brandolise, al contrario, prendendo a riferimento la delibera 1997 sulla ripartizione del fondo incentivante, sostiene la necessità di considerare ai fini della distribuzione dei residui anche il compenso per lavoro straordinario, trattandosi di compenso incentivante.

Interviene il dott. Tomasi, il quale afferma la necessità di considerare gli impegni suppletivi come incentivo al personale e non come un fattore penalizzante. Per questo motivo si dimostra propenso ad includere nella base di calcolo il conto terzi, così come i gettoni legati alla tenuta corsi e le voci che hanno la stessa natura. Si tratta infatti di incentivare l’efficienza del personale e il miglioramento dei servizi.

Il sig. Rossi ribadisce che la finalità dell’operazione è quella di favorire chi non ha avuto possibilità di accesso ai "fondi extra"; per cui chi ha già beneficiato a vario titolo di una remunerazione aggiuntiva non dovrebbe ricevere alcun compenso derivante dalla distribuzione dei residui, o comunque dovrebbe beneficiarne in misura limitata. I vincoli proposti sono stati introdotti con questo spirito.

Per una comprensione più puntuale, il Rettore suggerisce di ripartire dalla proposta sindacale e di apportare le dovute modifiche in relazione ai contributi emersi nel corso della riunione, ribadendo a tal fine il suo assenso alla proposta sindacale di distribuzione dei residui, qualora le parti convengano di individuare collettivamente per il futuro criteri di distribuzione riferiti a parametri di qualità ed efficienza, sia del singolo che del gruppo di lavoro. Relativamente al tetto di 5 milioni come parametro di esclusione, l’opinione del Rettore è che sia troppo basso; suggerisce pertanto di portarlo a 10 milioni, per includere anche coloro che si trovano nella fascia appena superiore al tetto.

La risposta della parte sindacale è di mantenere il tetto proposto in quanto risponde ad una decisione votata dall’assemblea del personale; inoltre tale cifra risponde a criteri di equità nei confronti di coloro che non hanno beneficiato di risorse aggiuntive legate al trattamento economico accessorio.

Nasce una discussione circa l’ammontare effettivo della somma a residuo in seguito alla quale, e per rispondere ad una specifica richiesta di parte sindacale, il dott. Tomasi convoca una riunione con il dott. Croni in data e luogo da destinarsi, compatibilmente con gli impegni degli interessati.

Le OO.SS e RSU chiedono alcuni minuti di interruzione per potersi confrontare ed elaborare così il testo dell’accordo in base alle osservazioni emerse nel corso dell’incontro. La riunione viene sospesa alle ore 11.40 per riprendere alle 11.55.

Dopo una discussione su quanto emerso dal confronto, la Parte Pubblica nonché le OO.SS, nello specifico CGIL, nella persona del dott. Rossi, CISL, nella persona del sig. Di Corrado, CONFSAL-SNALS, dott.ssa Osele e sig. Frisanco, e le RSU, nelle persone dei sig. Andreis e Silvestrin e dott. D’Alonzo Avancini, convengono di corrispondere al personale tecnico amministrativo le risorse residue relative al trattamento economico accessorio ‘97, ‘98 e ’99 in base ai criteri individuati nell’accordo (cfr. Allegato 2). Dalla firma dell’accordo si astiene la UIL e il sig Brandolise (CISL).Tale corresponsione ha valore di sanatoria, con esclusione pertanto di ogni applicazione futura.

La riunione termina alle ore 12.40.

 

IL RETTORE LA SEGRETARIA VERBALIZZANTE

- Prof. Massimo Egidi - - dott.ssa Anna Capitanio –