Approvato il DDL istitutivo della 3^ fascia
del ruolo dei professori.
Le sottoscritte Organizzazioni della docenza universitaria hanno
analizzato il disegno di legge "Istituzione della terza fascia
del ruolo dei professori universitari e altre norme in materia di
ordinamento delle Universita'" approvato dal Senato il 29 aprile
scorso.
Le sottoscritte Organizzazioni intendono riconoscere il ruolo
positivo svolto da tutti i Senatori della VII Commissione e, in
particolare, dal relatore, sen. Masullo.
I contenuti innovatori dell'originario disegno di legge unificato
e del nutrito complesso di emendamenti presentati da tutte le
forze politiche nella VII Commissione appaiono quasi
completamente vanificati nell'attuale stesura.
Tuttavia, almeno tre punti positivi sono contenuti nel disegno di
legge: il riconoscimento dell'ex ruolo dei ricercatori come terza
fascia del ruolo unico dei professori universitari, il
conseguente, esplicito riconoscimento per legge ai nuovi
professori ricercatori dei diritti di elettorato attivo e di
partecipazione ai Consigli di Facolta' e di Corsi di Studio,
nonche' la definizione per legge dei diritti di elettorato
passivo ai professori associati.
Il motivo principale della modestia dei risultati conseguiti in
questa fase e' da ricercarsi, se non esclusivamente, di certo in
misura determinante, nel sostanziale disimpegno del Governo. Ad
onta dei precisi e pubblici impegni per la difesa della
formulazione originaria del disegno di legge assunti dal
Sottosegretario con delega all'Universita', prof. Guerzoni,
l'Esecutivo ha sistematicamente latitato in tutte le occasioni
topiche del dibattito parlamentare svoltosi nelle Commissioni
Affari Costituzionali e Bilancio, assumendo atteggiamenti
defilati, se non addirittura disertando le sedute.
L'assenza del Governo ha fatto si' che in queste Commissioni il
dibattito fosse pesantemente condizionato dall'azione di
corporazioni accademiche, perdendo completamente le
caratteristiche del confronto politico. Sotto l'esile velo di
pretestuose argomentazioni in ipotetica difesa dei principi della
Costituzione e delle compatibilita' di Bilancio, le Commissioni
non di merito sono riuscite ad imporre alla VII Commissione
soluzioni ispirate alla conservazione di anacronistiche
situazioni di privilegio, peraltro tipiche di limitatissime,
quanto ben rappresentate in Parlamento, enclaves disciplinari.
L'atteggiamento di disimpegno del Governo sulle questioni
relative alla revisione dello stato giuridico della docenza
universitaria appare ancor piu' preoccupante se si considera che
esso si iscrive in una linea di assoluta continuita' con quello
tenuto dall'Esecutivo precedente.
Le sottoscritte Organizzazioni della docenza ritengono
indispensabile una pronta correzione di rotta da parte del
Governo che si manifesti, in questa fase, in un suo attivo ed
incisivo intervento per una sollecita conclusione dell'iter
parlamentare del disegno di legge.
E' necessario che la Camera approvi rapidamente e senza
peggioramenti la legge varata dal Senato, che in ogni caso
costituisce un punto di partenza per la riforma complessiva della
docenza universitaria.
Per impedire che anche alla Camera le forze della restaurazione
accademica impongano nuove e immotivate condizioni per
l'approvazione del disegno di legge, occorre che anche nella
prossima fase emerga l'attenzione e l'impegno dei docenti anche
al fine di evitare ritardi o insabbiamenti.
Immediatamente dopo la conclusione di questo iter, le
sottoscritte organizzazioni della docenza ritengono ancor piu'
urgente ed indispensabile la formulazione da parte del Governo di
un articolato ed organico progetto di legge di revisione
complessiva dello stato giuridico dei professori universitari,
della riforma del trattamento economico e del regime di impegno
dei docenti universitari, basate sull'adozione di trasparenti
meccanismi di verifica dell'attivita' scientifica, didattica e di
servizio effettivamente svolta da ciascuno, nonche' delle norme
per la progressione in carriera e di quelle per il reclutamento
di giovani. Ciascuno di questi elementi innovativi deve essere
necessariamente inquadrato in un unico contesto e non puo' essere
arbitrariamente estrapolato con provvedimenti scollegati, come si
e' sino ad ora verificato.
Per tale iniziativa il Governo ha assunto un preciso impegno con
le forze sociali in occasione della stipula del patto per il
lavoro.
Le sottoscritte Organizzazioni confidano che questi impegni non
vengano ancora una volta disattesi e rappresenteranno presto ai
Responsabili dei gruppi parlamentari le proprie valutazioni e
richieste.
Per valutare ulteriormente i contenuti del disegno di legge
approvato dal Senato e per discutere sulle iniziative comuni da
assumere in relazione al successivo iter del provvedimento, si
invitano le Sedi ad indire unitariamente Assemblee di ateneo dei
docenti universitari per Mercoledi 12 o Giovedi 13 maggio 1999.
Roma, 30 aprile 1999
ANDU, ANRU, APU, CIDUM, CIPUR, CISL-UNIVERSITA', CNU, FIRU,
SAUR, SNALS-UNIVERSITA', SNUR CGIL, UGL-UNIVERSITA', UIL-PA
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