Lezione del 16/5/2004 (2 ore):

Abbiamo visto la volta scorsa che urge trovare un metodo agevole per verificare la differenziabilità di una funzione. Il seguente teorema permette spesso di risolvere il problema:


TEOREMA (Del differenziale totale): Sia $f:{\bf R}^2\to{\bf R}$ una funzione derivabile parzialmente in un intorno del punto $(x_0,y_0)$ (cioè in un rettangolo che contiene $(x_0,y_0)$ al suo interno). Se le derivate parziali $\frac{\partial f}{\partial x}$, $\frac{\partial f}{\partial y}$ sono entrambe continue nel punto $(x_0,y_0)$, allora la funzione $f$ è differenziabile nel punto $(x_0,y_0)$.


ESEMPIO: Riprendiamo la funzione $f(x,y)=x^2-3y^2$, di cui avevamo verificato ``a mano'' la differenziabilità. Si ha

\begin{displaymath}\frac{\partial f}{\partial x}(x,y)=2x,\quad\frac{\partial f}{\partial y}
(x,y)=-6y.\end{displaymath}

Le derivate parziali esistono ovunque, e sono funzioni continue di $(x,y)$, per cui la funzione è ovunque differenziabile.

In maniera analoga, un qualunque polinomio di due variabili è ovunque differenziabile, perché le sue derivate parziali sono ancora polinomi e sappiamo che i polinomi sono funzioni continue... Utilizzando il teorema del differenziale totale, si può così mostrare facilmente che un gran numero di funzioni elementari sono differenziabili.


DIMOSTRAZIONE del Teorema del Differenziale Totale: Sia $(x,y)$ un punto sufficientemente vicino a $(x_0,y_0)$, in modo che tutto il rettangolo di vertici $(x_0,y_0)$, $(x_0,y)$, $(x,y)$ e $(x,y_0)$ sia contenuto nell'insieme in cui esistono le derivate parziali di $f$.

Per mostrare che $f$ è differenziabile in $(x_0,y_0)$, dobbiamo far vedere che quando $(x,y)\to (x_0,y_0)$ il seguente rapporto tende a $0$:

\begin{displaymath}G(x,y)=\frac{f(x,y)-f(x_0,y_0)-\frac{\partial f}{\partial x}(...
...ial f}{\partial y}(x_0,y_0)(y-y_0)}{\sqrt{(x-x_0)^2+(y-y_0)^2}}\end{displaymath}

Il teorema di Lagrange per funzioni di una variabile mi assicura che esistono dei punti $\xi$ (con $\xi$ compreso tra $x_0$ ed $x$) ed $\eta$ (con $\eta$ compreso tra $y_0$ ed $y$) tali che

\begin{eqnarray*}
f(x,y_0)-f(x_0,y_0)&=&\frac{\partial f}{\partial x}(\xi,y_0)(...
...,y)-f(x,y_0)&=&\frac{\partial f}{\partial y}(x,\eta)(y-y_0).\\
\end{eqnarray*}

Nel rapporto $G(x,y)$, aggiungiamo e togliamo la quantità $f(x,y_0)$ a numeratore, ed applichiamo le due relazioni appena trovate. Possiamo così scrivere

\begin{eqnarray*}
G(x,y)&=&\frac{x-x_0}{\sqrt{(x-x_0)^2+(y-y_0)^2}}\left[\frac{...
...ial y}
(x,\eta)-\frac{\partial f}{\partial y}(x_0,y_0)\right].
\end{eqnarray*}

Ora, quando $(x,y)\to (x_0,y_0)$ avremo che $\xi\to x_0$ e $\eta\to y_0$, e grazie alla continuità delle derivate parziali in $(x_0,y_0)$ le due espressioni tra parentesi quadre tenderanno a $0$. Invece, i rapporti

\begin{displaymath}\frac{x-x_0}{\sqrt{(x-x_0)^2+(y-y_0)^2}},\quad \frac{y-y_0}{\sqrt{(x-x_0)^2+(y-y_0)^2}}\end{displaymath}

sono limitati: precisamente, il modulo di entrambi è minore o uguale a $1$. Se ne conclude che

\begin{displaymath}\lim_{(x,y)\to(x_0,y_0)}G(x,y)=0.\end{displaymath}

Q.E.D.


OSSERVAZIONE: Il teorema del differenziale totale ci fornisce solo una condizione sufficiente di differenziabilità: una funzione può benissimo essere differenziabile anche se non sono soddisfatte le ipotesi. Ad esempio, la funzione

\begin{displaymath}f(x,y)=\left\{
\begin{array}{ll}
0 &se x\in{\bf Q} oppure y\in{\bf Q}\\
x^2+y^2 &altrimenti\\
\end{array} \right.
\end{displaymath}

è differenziabile nell'origine (con piano tangente $z=0$), ma non è neppure derivabile parzialmente in tutti gli altri punti.


Esattamente come accadeva in una variabile, l'analisi delle derivate parziali è un metodo potentissimo per cercare i punti di massimo e minimo relativo per una funzione differenziabile di due variabili. Una prima semplicissima osservazione ci assicura che in un punto di massimo o minimo relativo il piano tangente deve essere orizzontale:


OSSERVAZIONE: Se $(x_0,y_0)$ è un punto di massimo o minimo relativo per la funzione differenziabile $f(x,y)$, allora

\begin{displaymath}\frac{\partial f}{\partial x}(x_0,y_0)=0,\quad
\frac{\partial f}{\partial y}(x_0,y_0)=0.\end{displaymath}

Infatti, il punto $(x_0,y_0)$ sarà a maggior ragione un punto di massimo o minimo relativo per la restrizione di $f$ alle rette $y=y_0$ e $x=x_0$, per cui le derivate di tali restrizioni (che sono poi le derivate parziali) si devono annullare nel punto stesso.


I punti in cui il piano tangente è orizzontale si chiamano punti critici. Evidentemente, questi non sono tutti punti di massimo o minimo relativo: ci possono essere per esempio punti di sella (punti corrispondenti a un ``passo di montagna'', se interpretiamo il grafico della funzione come rappresentazione grafica di un territorio montuoso...).

Così come facevamo in una variabile, ci piacerebbe classificare i punti critici in base al segno della derivata seconda. Un piccolo problemino è dato però dal fatto che in un punto $(x_0,y_0)$ di possibili derivate seconde ce ne sono ben quattro:

\begin{displaymath}\frac{\partial^2 f}{\partial x^2}(x_0,y_0),\
\frac{\partial...
..._0,y_0),\
\frac{\partial^2 f}{\partial y\partial x}(x_0,y_0).\end{displaymath}

Per comodità, esse si raggruppano di solito nella matrice hessiana

\begin{displaymath}Hf(x_0,y_0)=\left(
\begin{array}{cc}
\frac{\partial^2 f}{\p...
...} & \frac{\partial^2 f}{\partial y^2}\\
\end{array} \right)
\end{displaymath}

(in cui, ovviamente, tutte le derivate parziali sono calcolate in $(x_0,y_0)$).

Per nostra fortuna, se la funzione $f$ è abbastanza buona le due derivate parziali miste sono uguali e la matrice hessiana è una matrice simmetrica: è il contenuto del seguente


TEOREMA (di Schwartz): Se $f$ possiede entrambe le derivate seconde miste

\begin{displaymath}\frac{\partial^2 f}{\partial x\partial y}(x,y),\
\frac{\partial^2 f}{\partial y\partial x}(x,y)\end{displaymath}

in un intorno del punto $(x_0,y_0)$, e queste due derivate sono continue in $(x_0,y_0)$, allora

\begin{displaymath}\frac{\partial^2 f}{\partial x\partial y}(x_0,y_0)=
\frac{\partial^2 f}{\partial y\partial x}(x_0,y_0).\end{displaymath}


Omettiamo la dimostrazione del teorema di Schwartz (che comunque non è molto più difficile di quella del teorema del differenziale totale). Osserviamo però che il teorema può essere falso se non valgono le ipotesi: esistono esempi di funzioni che hanno le derivate seconde miste diverse!

Purtroppo questa non è una questione di lana caprina: la simmetria della matrice hessiana sarà una proprietà molto importante nel nostro studio dei punti critici10.

Come per le funzioni di una variabile, lo studio dei punti critici mediante le derivate seconde è strettamente legato ad una formula di Taylor di ordine 2 (con resto di Peano). Per poterla dimostrare, ci serve una semplice regola di derivazione delle funzioni composte che è molto interessante anche per se stessa:


PROPOSIZIONE (Regola di derivazione delle funzioni composte): Sia $f(x,y)$ una funzione ovunque differenziabile, e siano $x(t)$, $y(t)$ due funzioni derivabili di una variabile. Allora la funzione composta $F(t)=f(x(t),y(t))$ è derivabile, e si ha

\begin{displaymath}F'(t)=\frac{\partial f}{\partial x}(x(t),y(t))\;x'(t)+
\frac{\partial f}{\partial y}(x(t),y(t))\;y'(t).\end{displaymath}


DIM: Per dimostrare che $f$ è derivabile in $t_0$ e che vale la nostra espressione per la derivata, è sufficiente verificare che vale la formula di Taylor del primo ordine:

\begin{eqnarray*}
(A) &&f(x(t),y(t))=f(x(t_0),y(t_0))+\\
&&\left(
\frac{\pa...
... f}{\partial y}(x(t_0),y(t_0))\;y'(t_0)\right)(t-t_0)+o(t-t_0).
\end{eqnarray*}

A questo scopo, notiamo che la differenziabilità di $f$ implica

\begin{eqnarray*}
(B) &&f(x(t),y(t))=f(x(t_0),y(t_0))+
\frac{\partial f}{\par...
...,y(t_0))\;(y(t)-y(t_0))+o(\vert(x(t)-x(t_0),y(t)-y(t_0))\vert),
\end{eqnarray*}

mentre per le funzioni derivabili $x(t)$ e $y(t)$ abbiamo

\begin{displaymath}
x(t)-x(t_0)=x'(t_0)(t-t_0)+o(t-t_0),\quad y(t)-y(t_0)=y'(t_0)(t-t_0)
+o(t-t_0).\end{displaymath}

Sostituendo queste due ultime relazioni in (B) si ottiene (A), a patto di osservare che $o(\vert(x(t)-x(t_0),y(t)-y(t_0))\vert)=o(t-t_0)$.11 Q.E.D.



Sisto Baldo 2005-06-16