Perché iscriversi o preiscriversi a Fisica?

Breve introduzione agli studi universitari in fisica.

Dall'anno accademico 2001-2002 la riforma degli studi universitari è entrata in vigore e, invece del Corso di laurea quadriennale in Fisica e del Corso di diploma triennale in Metodologie fisiche, sono attivati i nuovi Corsi di laurea triennali in Fisica ed in Fisica applicata. Il primo anno di questi corsi è sostanzialmente comune ed essi si differenziano negli anni successivi.

Nell'A.A. 2002-2003 saranno attivati due Corsi di laurea specialistica biennali, in Fisica ed in Fisica e tecnologie biomediche. Il livello delle Lauree specialistiche sarà inferiore a quello della tradizionale Laurea quadriennale. Esse permetteranno lo studio e la preparazione di tesi su tutti gli argomenti coperti dalla tradizionale Laurea quadriennale ed anche una maggiore specializzazione in alcuni particolari campi.

Nel seguito si delienano le motivazioni che possono spingere uno studente ad iscriversi ad uno dei nuovi Corsi di laurea.

È noto che l'oggetto della fisica è lo studio della materia quale si presenta nell'esperienza comune (solidi, liquidi, gas), a livello microscopico (molecole, atomi, nuclei, particelle elementari) ed a livello astronomico (pianeti, stelle, galassie, l'universo nel suo complesso). La fisica si occupa anche, con i propri metodi, di alcuni aspetti della materia vivente.

Una importante caratteristica metodologica della fisica è l'uso coordinato di metodi e competenze anche molto diverse tra loro. Innanzitutto si deve considerare l'attività sperimentale, che si svolge in laboratorio con l'uso di tecnologie ed attrezzature spesso molto raffinate e spesso in collaborazione con persone di formazione diversa, quali tecnici, ingegneri, informatici ed esperti di altri rami della scienza. Compito del fisico è individuare i problemi interessanti, scegliere e progettare i dispositivi sperimentali, analizzare statisticamente i dati ed interpretarli nell'ambito delle teorie disponibili. In molti casi è richiesta anche una certa abilità "manuale" nel contatto diretto con gli strumenti.

Un altro importante tipo di attività è quella teorica. L'enorme quantità di dati raccolti nei laboratori sarebbe del tutto inutilizzabile se non fosse possibile riordinarla in uno schema "comprensibile", che, con un numero limitato di concetti e di leggi, riassume la grande massa di conoscenza empirica. D'altra parte, in assenza di uno schema teorico (magari provvisorio) non sarebbe possibile scegliere tra le infinite possibilità gli esperimenti da eseguire e progettarli in maniera efficace.

Lo strumento principale delle attività teoriche è la matematica. L'uso di metodi matematici moderni ed avanzati è necessario in fisica teorica. Alcuni rami della matematica sono nati e si sono sviluppati sotto lo stimolo delle esigenze della fisica. I moderni calcolatori elettronici sono diventati uno strumento essenziale sia per le attività teoriche che per quelle sperimentali.

La ricerca "fondamentale", finalizzata all'accrescimento della conoscenza, non è l'unico compito del fisico. Le applicazioni della fisica sono, come tutti sanno, innumerevoli e dunque il fisico deve essere in grado di applicare le sue conoscenze ai problemi pratici ed anche di indirizzare le sue ricerche alla soluzione di tali problemi.

Non bisogna poi trascurare l'importanza della trasmissione e della reperibilità delle conoscenze scientifiche. Il fisico dovrà imparare ad esporre chiaramente ed efficacemente gli argomenti scientifici, a livello di comunicazioni alla comunità scientifica, nell'insegnamento nelle scuole a vari livelli ed anche nella divulgazione. Dovrà anche apprendere le tecniche non banali di archiviazione e reperimento delle informazioni sia nelle riviste scientifiche che negli archivi elettronici, che stanno assumendo una importanza sempre maggiore. La conoscenza di qualche lingua straniera è essenziale.

Da questa breve introduzione si capisce che un fisico deve avere una solida preparazione matematica, familiarità con le principali teorie fisiche, conoscenza dei più importanti risultati sperimentali e delle principali tecniche di laboratorio. Sono anche necessarie conoscenze nel campo della chimica, dell'informatica, delle lingue straniere e delle tecniche di comunicazione.

I requisiti strettamente necessari per iniziare gli studi universitari in fisica sono una certa abitudine a ragionare rigorosamente cogliendo gli aspetti generali dei problemi, la capacità di esprimersi chiaramente oralmente e per iscritto, familiarità con il linguaggio matematico per quanto riguarda gli elementi di aritmetica, algebra e geometria. Ulteriori conoscenze di fisica, chimica, matematica, informatica e lingue straniere rendono l'inizio degli studi meno faticoso.

Raggiunto un livello minimo in tutte le competenze sopra accennate, l'ulteriore studio della fisica e la professione di fisico offrono spazio e soddisfazione a persone con attitudini ed interessi molto diversi tra loro. Per esempio a persone appassionate all'uso della matematica in fisica teorica, alla filosofia o alla storia della scienza, all'insegnamento, alla divulgazione, alla progettazione ed alla interpretazione degli esperimenti, alla costruzione di apparecchi, alle varie applicazioni ed anche all'organizzazione delle varie attività scientifiche.

Riguardo alle opportunità occupazionali dei laureati in fisica, è disponibile una statistica basata su di un questionario inviato ai laureati nelle università italiane nel quadriennio 1993-96. Un riassunto dei risultati è pubblicato su "Il Nuovo Saggiatore", n.1-2 (1998). È anche disponibile un riassunto delle risposte fornite dai laureati a Trento. I settori di impiego tradizionali per i fisici sono:

  1. l'università e gli istituti di ricerca pubblici e privati (26 %);
  2. la scuola media (11 %);
  3. l'industria (36 %);
  4. altri settori (commercio, enti locali...) (27 %).
Le percentuali indicate riguardano i laureati nel quadriennio 1993-96. Rispetto al quadriennio precedente si osserva un forte calo degli occupati nella scuola media ed un aumento degli occupati nell'industria (specialmente nel settore informatico, meccanico e chimico) e nei servizi. La percentuale degli occupati nell'università e negli istituti di ricerca non presenta variazioni rilevanti.

Se si escludono i laureati che avevano già una occupazione prima della laurea e quelli impegnati in attività di studio post-laurea o nel servizio militare, rimangono i laureati che, presumibilmente, hanno cercato un impiego. Di questi l'83 % hanno dichiarato di essere occupati stabilmente o a tempo determinato.

Si può concludere che le prospettive occupazionali sono buone, specialmente per chi è disposto ad occuparsi di problemi anche un po' diversi da quelli che formano l'oggetto dei corsi e della tesi di laurea. È chiaro che l'università non può fornire una preparazione specifica dettagliata per tutti i numerosi e mutevoli compiti che un fisico è chiamato a svolgere nel mondo del lavoro. Fornisce invece una cultura di base ed un metodo di lavoro che permettono un rapido inserimento nelle varie problematiche tecnico-scientifiche.

L'abitudine a considerare i vari differenti aspetti dei problemi e ad affrontarli in maniera razionale ed efficace rende il laureato in fisica (che abbia le necessarie doti di carattere) adatto anche a compiti direttivi, specialmente nell'ambito di progetti particolarmente complessi dal punto di vista tecnico, scientifico o culturale.

Non è raro il caso di laureati in fisica che trovano successo e soddisfazione in campi totalmente diversi. Questo conferma l'idea che gli studi in fisica, affrontati ad un livello adeguato, possono ben competere con gli studi "classici" per quanto riguarda la formazione generale e l'abitudine al ragionamento critico e rigoroso.

È difficile, non solo per la fisica, prevedere l'accoglienza che il mondo del lavoro offrirà ai laureati dei nuovi corsi triennali che non intendono continuare gli studi. La laurea attuale si confronta più naturalmente con la nuova Laurea specialistica (di secondo livello), che si conseguirà dopo due anni ulteriori di studio (3+2). Per quanto riguarda le lauree triennali con contenuto specificamente applicativo, delle indicazioni abbastanza ottimistiche si possono ottenere dall'esperienza raccolta a Trento negli anni passati dal Corso di diploma in metodologie fisiche. Specialmente in seguito agli "stages" che gli studenti di questo corso intraprendono presso le aziende, molti di essi ricevono offerte di lavoro ancor prima di ottenere il diploma.


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