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Esempio - disintegrazione nucleare

Consideriamo in questa sezione un urto anelastico, ma non perfettamente anelastico. Per definizione l'energia cinetica totale non si conserva. Siccome l'energia totale del sistema si conserva sempre (1$^{\textrm{o}}$ principio della termodinamica) parte dell'energia cinetica deve convertirsi in qualche altra forma. Detta $K$ questa parte possiamo scrivere:

\begin{displaymath}
\frac{1}{2} m_1 v_1^2 + \frac{1}{2} m_2 v_2^2 =
\frac{1}{2} m_1 {v'}_1^2 + \frac{1}{2} m_2 {v'}_2^2 + K
\end{displaymath}

Se $K > 0$, una frazione di energia cinetica viene perduta nell'urto, generalmente sotto forma di onde sonore, elettromagnetiche o di calore. Se $K < 0$, una frazione di energia interna al sistema viene convertita in energia cinetica del sistema stesso. Questi urti sono detti talvolta superelastici. Essi sono importanti in fisica atomica e in fisica nucleare, come nel seguente esempio della disintegrazione nucleare dell'uranio $238$:

\begin{displaymath}
U^{238} \rightarrow \alpha^4 + Th^{234} + \Delta E
\quad\quad \textrm{con~} \Delta E = +4.18\textrm{MeV}
\end{displaymath}


\begin{texdraw}
\arrowheadtype t:F \arrowheadsize l:.15 w:.07 \textref h:C v:C
...
...(.3 0) \htext{$\alpha^4$} \rmove(-.3 0)
\move(0 .8) \move(0 -.4)
\end{texdraw}

Il riferimento in cui l'atomo di uranio è fermo ($E^*=0$) è ovviamente quello del centro di massa. La quantità $\Delta E$ è l'energia cinetica dei frammenti dopo l'urto, ovvero $E'^*$. Abbiamo quindi l'uguaglianza $0=E'^* + K$ da cui $K=-E'^*=-4.18$MeV$<0$, cioè la disintegrazione è una specie di ''urto'' superelastico; l'energia addizionale era l'energia di legame fra le due parti che costituivano l'$U^{238}$ prima della disintegrazione.

Siccome qui abbiamo solo due frammenti, le loro quantità di moto sono fissate (in modulo). Svolgeremo i conti nel riferimento del centro di massa, dove le quantità di moto dei frammenti sono indicate come $\vec{q'}_1 = \vec{q}_{Th}$ e $\vec{q'}_2 = \vec{q}_{\alpha}$, ed ovviamente vale la relazione $\vec{q'}_1 = - \vec{q'}_2$: i due frammenti cioè si allontanano in direzioni opposte lungo la stessa retta. Indichiamo con $p_{Th}=p_{\alpha}=p$ i moduli di questi vettori:

\begin{displaymath}
\Delta E = E'^*
= \frac{p^2_{\alpha}}{2m_{\alpha}} + \frac...
...u}
\quad\quad \Rightarrow \quad\quad
p = \sqrt{2\mu\Delta E}
\end{displaymath}

Abbiamo indicato con $\mu = \frac{m_{\alpha}m_{Th}}{m_{\alpha}+m_{Th}}$ la cosiddetta massa ridotta dei due frammenti, che in questo caso vale $\mu=3.93$u.m.a. Si possono ricavare immediatamente anche le energie cinetiche dei singoli frammenti e le loro velocità:

\begin{displaymath}
\left\{ \begin{array}{lllllllll}
{E'}^*_{\alpha} & = & \fr...
...34} & = & 70\cdot 10^{-2}\textrm{MeV} \\
\end{array} \right.
\end{displaymath}


\begin{displaymath}
\left\{ \begin{array}{lllll}
{u'}_{\alpha} & = & \frac{p}{...
... & \frac{\sqrt{2\mu\Delta E}}{m_{Th}} \\
\end{array} \right.
\end{displaymath}

Considerando che $1$u.m.a.$=10^{-27}$Kg$=831$MeV e che $1$eV $=1.6\cdot 10^{19}$J:

\begin{displaymath}
{u'}_{\alpha} \simeq 4 \cdot 10^6 \textrm{m/s}
\quad \quad
{u'}_{Th} \simeq 6.7 \cdot 10^4 \textrm{m/s}
\end{displaymath}


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Stefano Bettelli 2002-04-21