Consideriamo in questa sezione un urto anelastico, ma non perfettamente
anelastico. Per definizione l'energia cinetica totale non si conserva.
Siccome l'energia totale del sistema si conserva sempre (1
principio della termodinamica) parte dell'energia cinetica deve convertirsi
in qualche altra forma. Detta questa parte possiamo scrivere:
Se , una frazione di energia cinetica viene perduta nell'urto,
generalmente sotto forma di onde sonore, elettromagnetiche o di calore.
Se , una frazione di energia interna al sistema viene convertita
in energia cinetica del sistema stesso. Questi urti sono detti talvolta
superelastici. Essi sono importanti in fisica atomica e in fisica
nucleare, come nel seguente esempio della disintegrazione nucleare
dell'uranio :
Il riferimento in cui l'atomo di uranio è fermo () è ovviamente quello del centro di massa. La quantità è l'energia cinetica dei frammenti dopo l'urto, ovvero . Abbiamo quindi l'uguaglianza da cui MeV, cioè la disintegrazione è una specie di ''urto'' superelastico; l'energia addizionale era l'energia di legame fra le due parti che costituivano l' prima della disintegrazione.
Siccome qui abbiamo solo due frammenti, le loro quantità di moto sono
fissate (in modulo). Svolgeremo i conti nel riferimento del centro di
massa, dove le quantità di moto dei frammenti sono indicate come
e
, ed
ovviamente vale la relazione
: i due frammenti
cioè si allontanano in direzioni opposte lungo la stessa retta.
Indichiamo con
i moduli di questi vettori:
Abbiamo indicato con
la cosiddetta massa ridotta dei due frammenti, che in questo caso vale
u.m.a. Si possono ricavare immediatamente anche le energie
cinetiche dei singoli frammenti e le loro velocità:
Considerando che u.m.a.KgMeV
e che eV
J: