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Urti contro una particella ferma nel sistema di laboratorio

Sistema di laboratorio

Sistema del centro di massa
Prima dell'urto

\begin{texdraw}
\arrowheadtype t:F \arrowheadsize l:.15 w:.07 \textref h:C v:C
...
... \rmove(0 .2)
\rmove(0 .2) \htext{$\vec{v}_2 = 0$} \rmove(0 -.2)
\end{texdraw}

\begin{displaymath}
\vec{v}_{CM} = \frac{m_1}{M} \vec{v}_1
\end{displaymath}

Prima dell'urto


\begin{texdraw}
\arrowheadtype t:F \arrowheadsize l:.15 w:.07 \textref h:C v:C
...
...e(.5 0)
\fcir f:0 r:.07 \rmove(0 -.2) \htext{$m_2$} \rmove(0 .2)
\end{texdraw}

\begin{displaymath}
\vec{u}_1 = \frac{m_2}{M}\vec{v}_1
\quad\quad
\vec{u}_2 = - \frac{m_1}{M}\vec{v}_1 = -\vec{v}_{CM}
\end{displaymath}

Dopo l'urto

\begin{texdraw}
\arrowheadtype t:F \arrowheadsize l:.15 w:.07 \textref h:C v:C
...
...rmove(.1 -.1) \htext{$\vec{v'}_2$} \rmove(-.1 .1)
\rmove(-.8 .6)
\end{texdraw}

Dopo l'urto


\begin{texdraw}
\arrowheadtype t:F \arrowheadsize l:.15 w:.07 \textref h:C v:C
...
...rlvec(.2 -.6)
\rmove(.1 .1) \htext{$\vec{v'}_2$} \rmove(-.1 -.1)
\end{texdraw}

\begin{displaymath}
\vec{v}_1 = \vec{v}_{CM} + \vec{u}_1
\quad\quad\quad
\vec{v'}_1 = \vec{v}_{CM} + \vec{u'}_1
\end{displaymath}


\begin{displaymath}
0 = \vec{v}_{CM} + \vec{u}_2
\quad\quad\quad
\vec{v'}_2 = \vec{v}_{CM} + \vec{u'}_2
\end{displaymath}

L'angolo di scattering $\Phi$ nel centro di massa non ha limitazioni mentre gli angoli $\theta_1$ e $\theta_2$ nel sistema di laboratorio subiscono restrizioni a causa delle leggi di conservazione. Consideriamo il diagramma relativo all'urto nel centro di massa:

\begin{displaymath}
\tan\theta_1 = \frac{u'_1\sin\Phi}{v_{CM}+u'_1\cos\Phi}
\end{displaymath}

Poichè l'urto è elastico $u'_1=u_1$ quindi, dividendo per $u_1$ otteniamo:

\begin{displaymath}
\tan\theta_1 = \frac{\sin\Phi}{\frac{v_{CM}}{u_1}+ \cos\Phi}
\end{displaymath}

Considerando che $u_1=\frac{m_2}{M}v_1$ e che $v_{CM}=\frac{m_1}{M}v_1$ si ha:

\begin{displaymath}
\frac{v_{CM}}{u_1} = \frac{m_1}{m_2}
\end{displaymath}

da cui:

\begin{displaymath}
\tan\theta_1 = \frac{\sin\Phi}{\frac{m_1}{m_2}+\cos\Phi}
\end{displaymath}

$\Phi$ ovviamente dipende dai dettagli dell'interazione e, in linea di principio può assumere qualsiasi valore. $\theta_1$ invece a seconda del rapporto $\frac{m_1}{m_2}$ può o non può avere delle limitazioni.

Se $m_1 < m_2$, cioè $v_{CM} < u_1$, $\theta_1$ non ha limitazioni, perchè il denominatore della frazione si può annullare. Se $m_1 \ll m_2$ allora $\tan\theta_1 \simeq \tan\Phi$, ovvero $\theta_1 \simeq \Phi$. Il secondo corpo risente in questo caso molto poco dell'interazione. $m_2$ si comporta essenzialmente come un centro di scattering fisso.

Se $m_1 > m_2$, cioè $v_{CM} > u_1$, il denominatore non si può annullare e $\theta_1$ ha un valore massimo $\theta_{MAX}$, che si trova facilmente derivando ed imponendo la derivata uguale a zero:

\begin{displaymath}
1 + \frac{m_1}{m_2} \cos\Phi = 0
\quad\quad \Rightarrow \q...
...uad \Rightarrow \quad\quad
\sin\theta_{MAX} = \frac{m_2}{m_1}
\end{displaymath}

Se $m_1 \gg m_2$ allora $\theta_{MAX}\simeq 0$. Fisicamente ciò significa che una particella leggera non può deviare significativamente una particella molto più massiva.

Vi è poi il caso particolare $m_1 = m_2$

\begin{displaymath}
\tan\theta_1 = \frac{\sin\Phi}{\frac{m_1}{m_2}+\cos\Phi}
=...
...
\quad\quad \Rightarrow \quad\quad
\theta_1 = \frac{\Phi}{2}
\end{displaymath}

L'angolo di scattering di laboratorio è la metà dell'angolo di scattering dal centro di massa. Poichè il valor massimo di $\Phi$ è di $180^\circ$ allora se $m_1 = m_2$ l'angolo massimo di scattering nel sistema di laboratorio non può essere altro che di $90^\circ$.

Vediamo ora cosa si può dire su $\theta_2$. Dal diagramma per il moto nel riferimento del centro di massa vediamo subito che:

\begin{displaymath}
\left\{ \begin{array}{l}
{u'}_2\sin\Phi = {v'}_2\sin\theta...
...}_2\cos\theta_2 = v_{CM} - {u'}_2\cos\Phi
\end{array} \right.
\end{displaymath}

Procedendo in modo analogo a prima si ricava:

\begin{displaymath}
\tan\theta_2 = \frac{{u'}_2\sin\Phi}{v_{CM}-{u'}_2\cos\Phi}
= \frac{\sin\Phi}{\frac{v_{CM}}{{u'}_2}-\cos\Phi}
\end{displaymath}

Nel caso del secondo corpo la semplificazione è ora ancora più banale perchè ${u'}_2=u_2=v_{CM}$, per cui, dividendo per $u_2$:

\begin{displaymath}
\tan\theta_2 = \frac{\sin\Phi}{1-\cos\Phi} = \cot \frac{\Ph...
...d\quad \Rightarrow \quad\quad
\theta_2 = \frac{\pi - \Phi}{2}
\end{displaymath}

Se $m_1=m_2=m$ sappiamo già che:

\begin{displaymath}
\theta_1 = \frac{\Phi}{2}
\quad\quad \Rightarrow \quad\quad
\theta_1 + \theta_2 = \frac{\pi}{2}
\end{displaymath}

Infine presentiamo le espressioni di ${v'}_1$ e ${v'}_2$ in funzione di $v_1$ e di $\Phi$.

\begin{displaymath}
\left\{ \begin{array}{lll}
v'_1 & = & \frac{v_1}{M}\sqrt{ ...
...& = & \frac{2m_1}{M}v_1\sin\frac{\Phi}{2}
\end{array} \right.
\end{displaymath}


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Stefano Bettelli 2002-04-21