Secondo principio della termodinamica

Enunciati del Secondo Principio della Termodinamica

Il secondo principio della termodinamica è di natura empirica; esso stabilisce dei limiti alla conversione del calore in lavoro. Esistono due formulazioni equivalenti del secondo principio: l'enunciato di Kelvin-Plank e l'enunciato di Clausius.

Enunciato di Kelvin-Plank

È impossibile realizzare una macchina termica che utilizzi una sola riserva di calore a temperatura uniforme.

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Enunciato di Clausius

È impossibile realizzare un frigorifero   senza utilizzare lavoro dall’esterno

 

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Per quanto apparentemente molto diversi tra loro i due enunciati risultano equivalenti. Dal momento che la validità di ciascuno di essi è sancita dall'esperienza, l'equivalenza viene dimostrata verificando che la negazione di uno dei due implica la negazione dell'altro. In altre parole: se è falso l'enunciato di Kelvin -Plank ne consegue che anche quello di Clausius risulta falso e viceversa  Dimostrazione sull'equivalenza dei due postulati

Esiste una seconda formulazione dell'enunciato di Kelvin che fa riferimento a processi non ciclici, essa afferma: è impossibile realizzare una trasformazione termodinamica, il cui unico risultato, sia la conversione integrale di calore in lavoro. Sembra dunque possibile convertire integralmente calore in lavoro? Si, ma  se questo non fosse l'unico risultato!
La discussione è riportata nel paragrafo sulla conversione di Calore in Lavoro.