Soluzioni di esercizi sulla dinamica dei sistemi
Esercizio 1
Dopo che il proiettile si è conficcato nel blocco, i due corpi diventano
un corpo solo di massa
e la velocità istantanea appena dopo
sarà determinata dalla conservazione della quantità di
moto:
A questo punto le due molle cominciano ad essere compresse. Se indichiamo con
ed
l'entità della compressione, otteniamo che le forze elastiche
delle due molle sono rispettivamente
e
. Ora queste due forze devono essere uguali per la condizione
di azione e reazione nel punto di contatto fra le due molle. Possiamo allora esprimere
in funzione di
, o meglio entrambe in funzione della somma
:
La forza esercitata sul blocco sarà allora:
Il blocco di massa complessiva
incontra quindi una resistenza identica a quella esercitata da un'unica
molla di costante elastica
. È a questo punto ovvio che la velocità massima è quella
iniziale () e che spostamento massimo e pulsazione di oscillazione sono quelli
dati dalle leggi del moto armonico
:
Esercizio 2
Facciamo alcune posizioni per visualizzare meglio il problema. Consideriamo un
riferimento inerziale, la cui origine è posta al centro dell'asta (prima
dell'urto). Il punto materiale ha inizialmente velocità
e collide con l'asta al tempo zero nel punto
, e questo definisce tutto del nostro sistema di riferimento.
Dopo l'urto il punto materiale si muoverà di moto rettilineo uniforme con
velocità diversa da prima, di modulo
in direzione
. La sua legge del moto sarà dunque:
Il centro di massa dell'asta si muoverà invece (dopo l'urto) con velocità
in direzione
, e la velocità angolare dell'asta nel riferimento del
suo centro di massa sarà
. Per determinare tutte queste quantità abbiamo a
disposizione la conservazione della quantità di moto sul piano, la conservazione
del momento angolare rispetto ad un punto qualsiasi (per esempio l'origine del
riferimento) e la conservazione dell'energia (poichè l'urto è anelastico).
Riassumendo:
dove
è il momento di inerzia di un'asta di lunghezza
rispetto al suo centro di massa, ovvero
. Consideriamo ora la relazione di conservazione del
momento angolare e sopprimiamo i termini nulli
e simili. Otteniamo:
Siccome
e
, questa si semplifica nella
seguente equazione scalare:
Passiamo alla conservazione della quantità di moto e decomponiamo
ed
lungo gli assi coordinati:
Riassumendo, ci siamo ridotti al seguente sistema di quattro equazioni in cinque
incognite (,
,
,
e
):
Questo sistema non si può ovviamente risolvere senza una ulteriore ipotesi
fisica, ovvero che le superfici del punto materiale e dell'asta nel punto di contatto
non siano scabre. Questo implica che le forze esercitate dall'uno sull'altra e
viceversa siano tutte dirette lungo l'asse
, quindi che il moto del punto materiale rimane lungo l'asse
e che
. Imponendo questa condizione vediamo immediatamente che anche
l'angolo
deve essere nullo, ed il sistema si semplifica in:
La terza equazione è sparita perchè i due membri sono identicamente
nulli; ora abbiamo tre equazioni in tre incognite e possiamo passare a risolvere.
Sostituendo la seconda nella terza abbiamo
, e la conservazione dell'energia diventa:
Eliminando a primo e secondo membro il termine
abbiamo tutti termini proporzionali a
che non può essere nullo. Semplificandolo otteniamo:
Il termine fra parentesi tonde ha le dimensioni di un inverso di una massa. Poniamo
allora
ed otteniamo
che risolve il problema per
. Per sostituzione otteniamo immediatamente il valore di tutte
le altre quantità:
Le velocità come direzione sono e . Il moto del punto materiale verrebbe invertito quando risultasse ovvero kg.
a) La velocità con cui la massa m raggiunge la molla è la stessa con cui arriva alla fine del piano inclinato; infatti nel piano orizzontale non c’è attrito.
Dunque:
con
da cui
La compressione della molla:
Ecinetica=Eelastica
da cui si ricava:
b) La molla trasferisce l’energia ricevuta come energia cinetica. Il bilancio energetico tra inizio e fine può essere fatto senza considerare energia elastica né quella cinetica. Infatti tutta l’energia potenziale iniziale mgh si trasforma in energia potenziale mgh’ e lavoro della forza d’attrito.
Dunque:
ricordando che
e
si ottiene:
,
c) L’energia dissipata per attrito è:
Esercizio 4
a) Un satellite geostazionario ha un periodo di
rivoluzione di 24 ore: T = 86400 s
Nel sistema di riferimento del satellite forza centrifuga e forza gravitazionale
si equivalgono:
dove
e quindi:
da cui si ottiene h = 3.6 x 107 m
b) La velocità del satellite è
c) L’energia del satellite sarà la somma della sua energia cinetica e di quella gravitazionale (potenziale):
a) L’energia che devono erogare i motori sarà proprio l’energia di legame del punto c).
a) Non essendoci attriti si conserva sia l’energia meccanica che la quantità di moto (solo lungo x, visto che lungo y agisce la forza di gravità).
Nell’istante iniziale:
Nell’istante in cui raggiunge la quota massima sulla rampa:
(nell’istante in cui m1 raggiunge la quota mazzima h la pallina è ferma rispetto alla rampa ma si muove a velocità v con la rampa rispetto al riferimento solidale con il tavolo)
Dalla conservazione della quantità di moto lungo x () si ottiene
Dalla conservazione dell’energia meccanica () si ottiene:
b) Consideriamo ora quantità di moto ed energia dopo la discesa dalla rampa.
Dalla conservazione della quantità di moto lungo x () e dell’energia meccanica () si ottiene
,
c) Per si ha: e
Per si ha: e
Esercizio 6
Risolveremo questo problema utilizzando la conservazione dell'energia piuttosto
che la dinamica del sistema. Chiamiamo
e
le velocità (in modulo) del piano inclinato e del blocco rispettivamente,
rispetto ad un sistema di riferimento solidale con la superficie orizzontale
(un riferimento inerziale). La velocità del piano inclinato sarà
puramente orizzontale, cioè
, mentre quella del blocco avrà una componente
anche lungo la verticale. Attenzione: la componente orizzontale di
NON è
, poichè il piano inclinato scivola sotto il blocco
quindi il blocco non scende seguendo una inclinazione
. Il bilancio energetico all'istante finale, cioè quando
, (tralasciando di scrivere l'energia potenziale del piano inclinato
che non cambia, perchè questo si muove solo in orizzontale) impone:
Nonostante compaiano due variabili, questo problema è unidimensionale
perchè le due variabili non sono indipendenti. Per mostrarlo le scriveremo
entrambe in funzione della velocità
del blocco rispetto al piano inclinato. La relazione fra
e
è abbastanza semplice se conosciamo
:
La relazione fra
e
si trova ora imponendo la conservazione dell'impulso lungo
: infatti non vi sono forze esterne al sistema piano inclinato
- blocco con componente non nulla lungo l'asse orizzontale:
Le considerazioni precedenti ci permettono ora di scrivere tutto in funzione
di
:
Dopo noiose semplificazioni ci riduciamo a:
Da cui ricaviamo le velocità
e
che sono l'oggetto del problema:
Esercizio 7
La palla da biliardo è soggetta solo alla forza di attrito di modulo
costante
in direzione opposta al moto del centro di massa della palla.
Questa forza esercita un momento rispetto al centro della palla pari a
che determina la variazione
del momento angolare (ricordiamo che per una sfera omogenea
il momento di inerzia rispetto al centro è
). Quindi:
Inoltre per ipotesi
cioè la palla non ha velocità angolare inizialmente.
La velocità lineare del centro di massa della palla da biliardo inoltre
decresce linearmente nel tempo perchè la decelerazione
è costante:
La condizione di non strisciamento si raggiunge quando la velocità del
punto di contatto fra palla e superficie è nulla:
Per sostituzione si ricava la velocità lineare al tempo
:
Infine, lo spazio percorso dal centro di massa si ricava dalla legge dei moti
uniformemente decelerati:
Esercizio 8
Calcoliamo intanto il momento di inerzia del sistema asta e pallina rispetto
all'asse di rotazione nel caso di urto totalmente anelastico (quando cioè
la pallina rimane conficcata nell'asta ad una distanza
dall'asse di rotazione):
Il secondo termine in parentesi è estremamente piccolo (vale circa
quando si sotituiscono i valori numerici). Per semplificare i
conti supporremo di poterlo trascurare, ovvero stiamo assumendo che
. Imponiamo ora la conservazione del momento
angolare rispetto all'asse di rotazione per ricavare la velocità angolare
un istante dopo l'impatto:
In questo caso naturalmente il rapporto
, seppur piccolo, è l'unico termine in gioco e non può
essere trascurato. Scegliendo il centro dell'asta come riferimento per l'asse
verticale, il centro di massa del sistema asta più pallina si trova ad
altezza:
Siccome stiamo già trascurando i termini piccoli in
approssimiamo anche
cioè confondiamo il centro di massa del sistema con il centro
dell'asta. Ora è facile calcolare di quanto si alza il centro dell'asta
nel caso di urto totalmente anelastico imponendo la conservazione della energia:
Il risultato naturalmente è approssimato a meno di termini piccoli in
. Un calcolo esatto porterebbe a
cm. Passiamo ora al caso di urto elastico: in questo
caso la velocità
della pallina dopo l'urto è una variabile indipendente, ma la
conservazione dell'energia vale durante la collisione. Ponendo ancora
e sapendo che
(questa volta in modo esatto), otteniamo:
Dalla prima equazione possiamo ricavare
e sostituirlo nella seconda, che può poi essere risolta
rispetto a
. Tralasciando i passaggi banali ma noiosi, scriviamo direttamente
i risultati:
Ora, in modo esatto, determiniamo di quanto si alza il centro della sbarra
(che ora coincide con il suo centro di massa) scrivendo una conservazione
dell'energia per la sola sbarra:
Infine procediamo a semplificare anche questa formula, trascurando nel denominatore
dell'ultima frazione il termine
rispetto a
(poichè
è proporzionale ad
). L'espressione per
si semplifica allora in: