Molte equazioni della fisica sono equazioni differenziali lineari
a coefficienti reali. Le soluzioni ``fisiche'', ovvero quelle
che misuriamo effettivamente in un esperimento, corrispondono alle
soluzioni reali (funzioni a valori reali) di queste equazioni.
Ciononostante, è spesso più agevole studiare l'insieme delle
soluzioni complesse (funzioni a valori complessi). È immediato
mostrare che se una funzione complessa è soluzione di una equazione
lineare a coefficienti reali, allora le sue parti reale ed immaginaria
sono separatamente soluzioni (stavolta a valori reali) della stessa
equazione. Per esempio, per la parte reale:
Un metodo per risolvere queste equazioni consiste quindi nel trovare una soluzione complessa dell'equazione tale che la sua parte reale al tempo zero corrisponda alle condizioni iniziali del problema. A causa della linearità, la parte reale della soluzione complessa sarà allora una soluzione del nostro problema con quelle condizioni iniziali.
Questa corrispondenza funziona fino a che non consideriamo trasformazioni
non lineari su queste soluzioni; per esempio, fino a quando non
vogliamo calcolare il quadrato di una soluzione (come avviene per
una potenza assorbita o per un flusso di energia). Infatti la parte
reale del prodotto di due numeri complessi non coincide con il
prodotto delle parti reali dei due numeri complessi:
Passiamo ora al cosidetto metodo dei fasori. Questo è un
metodo geometrico che consente la manipolazione di due o più
oscillazioni armoniche della stessa frequenza. Un fasore
è un vettore applicato nell'origine. Se compie un moto
circolare uniforme, la sua proiezione sull'asse , ,
è soggetta ad un moto oscillatorio armonico; se poniamo
la sua coordinata è infatti;
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Un'oscillazione armonica si può dunque sempre interpretare come la proiezione di un moto circolare. L'utilità del concetto di fasore è evidente quando si vogliono confrontare le fasi di oscillazione armonica di uguale frequenza. Confrontiamo per esempio con e :
Tutte e tre le funzioni sono oscillazioni armoniche, con diversa ampiezza e fase. Osserviamo che è in anticipo di fase di rispetto a ; è in anticipo di fase di rispetto a e di rispetto a . Se esprimiamo queste oscillazioni mediante i fasori , e aventi moduli rispettivamente , ed , abbiamo lo schema rappresentato in figura. La terna , e ruota con velocità costante; in figura è rappresentata la situazione all'istante . |
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Consideriamo per esempio due punti, e , che ruotano con
velocità angolare costante su di una traiettoria circolare di
raggio ; sia in anticipo rispetto a . Le proiezioni di
e di sull'asse delle , cioè i punti ed ,
si muovono sull'asse di moto oscillatorio:
La rappresentazione di e mediante fasori vede i vettori e ruotare con velocità angolare costante . Si dice che il vettore è in anticipo di fase rispeto a di , o, in maniera equivalente, che è in ritardo di fase rispetto a di . In generale, fasori che ruotano alla stessa velocità corrispondono ad oscillazioni con la stessa frequenza (e che quindi conservano la loro differenza di fase).