In questa sezione viene descritto come preparare il sistema per installare Slackware e come iniziare l'installazione.
Su molti sistemi, il disco fisso è già dedicato con una partizione per MS-DOS, OS/2 e così via. È necessario ridimensionare questa partizione per poter fare spazio a Linux.
ATTENZIONE: se si usa uno dei dischi root umsdos
, si può
installare Slackware in una directory di una partizione MS-DOS. (È
diverso che installare DA una partizione MS-DOS.) Il ``filesystem UMSDOS''
permette invece di trattare una directory di una partizione MS-DOS come un
filesystem Linux. In questo caso non è necessario ripartire il disco.
Si suggerisce di usare questo metodo se il proprio drive ha quattro partizioni e ripartire sarebbe più fastidioso che utile. Oppure, se si vuole provare Slackware prima di ripartire, questo è un buon metodo per farlo. Comunque in molti casi è necessario ripartire, come descritto qui. Il metodo per l'uso di UMSDOS non è documentato in dettaglio qui. Per il momento si presume di NON usare UMSDOS, e quindi di dover ripartire.
L'installazione in UMSDOS non è complicata, al contrario è
più semplice anche se ci sono alcune controindicazioni
sull'efficenza di un simile sistema. Leggere l'UMSDOS-HOWTO
. (N.d.T.)
Una partizione è una sezione del disco fisso impostata per un particolare sistema operativo da usare. Se è installato solo MS-DOS, probabilmente si possiede una sola partizione, completamente per MS-DOS. Per usare Linux, comunque, è necessario ripartire il drive, in modo da avere una partizione per MS-DOS e una (o più) per Linux.
Le partizioni sono di tre tipi: primarie, estese e logiche. Brevemente, le partizioni primarie sono una delle quattro partizioni primarie sul proprio disco. Comunque, se si vuole avere più di quattro partizioni per disco, è necessario creare una partizione estesa, la quale contiene molte partizioni logiche. Non si scrivono dati direttamente su una partizione estesa, è usata solo come contenitore per partizioni logiche. I dati sono posti solo su partizioni primarie o logiche.
Per dirla in un altro modo, tanta gente usa solo partizioni primarie. Comunque se sono necessarie più di quattro partizioni su un disco, si crea una partizione estesa. Le partizioni logiche sono create sulla cima della partizione estesa, e così si possono avere più di quattro partizioni per disco.
Notare che si può facilmente installare Linux nel secondo disco del sistema (conosciuto come D: in MS-DOS). Semplicemente specificare il dispositivo appropriato quando si crea la partizione Linux. Questo è descritto in dettaglio più avanti.
Torniamo a ripartire il drive: il problema nel ridimensionare la partizione è che non esiste modo (semplice) per farlo senza eliminare i dati di quelle partizioni. Quindi è necessario eseguire un completo backup del sistema prima di ripartire. Per ridimensionare una partizione, semplicemente si eliminano le partizioni e si ricreano con una dimensione ridotta.
ATTENZIONE: esiste un ripartizionatore non distruttivo disponibile
per MS-DOS, chiamato FIPS
. Vedere su sunsite.unc.edu
nella
directory /pub/Linux/system/Install
. Con FIPS
, un
ottimizzatore di dischi (come Norton Speed Disk), e un po' di fortuna, si
dovrebbe riuscire a ridimensionare le partizioni MS-DOS senza distruggerne
i dati. È suggerito comunque eseguire un completo backup prima di
provarlo.
Se non si sta usando FIPS
, il modo più comune per modificare le
partizioni è con il programma FDISK
. Per esempio, diciamo di avere
un disco fisso da 80 Mb dedicato a MS-DOS. Si vuole dividerlo in due (40
Mb per MS-DOS e 40 Mb per Linux). Per farlo, eseguire FDISK
sotto
MS-DOS, eliminare la partizione MS-DOS da 80 Mb, e ricreare al suo posto
una partizione MS-DOS da 40 Mb. Si deve quindi formattare la nuova
partizione e reinstallare il software MS-DOS dal backup. 40 Mb del disco
è rimasto vuoto. Successivamente si verrà creata la partizione Linux
nella restante parte del disco.
In sintesi, si deve eseguire quanto segue per ridimensionare una partizione MS-DOS con FDISK:
FORMAT /S A:
FDISK.EXE
e FORMAT.COM
in questo floppy,
come qualsiasi altra utility che sia necessaria. (Per esempio le utility
per ripristinare il sistema dal backup.)
FDISK
, possibilmente specificando il drive da
modificare (come C:
o D:
).
FDISK
per eliminare la partizione che si
vuole ridimensionare. Questo distruggerà tutti i dati della
partizione interessata.
FDISK
per ricreare la partizione, con
dimensione ridotta.
FDISK
e riformattare la nuova partizione con il
comando FORMAT
.
Attenzione che FDISK
di MS-DOS offre l'opzione di creare un ``drive
DOS logico''. Un drive DOS logico è solo una partizione logica nel disco
fisso. Si può installare Linux in una partizione logica, ma non si deve
creare questa partizione con FDISK
di MS-DOS. Comunque, se si sta
attualmente usando un disco DOS logico, e si vuole installare Linux al suo
posto, si deve eliminare il disco logico con FDISK
MS-DOS, e (poi)
creare una partizione logica per Linux.
Il meccanismo per ripartire con OS/2 e altri sistemi operativi è simile. Vedere la documentazione per quei sistemi operativi per dettagli.
Dopo aver ripartito il drive, è necessario creare la partizione per Linux. Prima di descrivere come fare ciò, si parlerà di partizioni e filesystem sotto Linux.
Linux richiede come minimo una partizione, per il filesystem di root, in cui tenere lo stesso software Linux.
Si può pensare a un filesystem come una partizione formattata per
Linux. I filesystem sono usati per tenere i file. Ogni sistema deve avere
almeno un filesystem di root. Comunque, molti utenti preferiscono usare
più filesytem (uno per ogni maggior settore dell'albero delle
directory). Per esempio, si può creare un filesystem separato per
tenere tutti i file della directory /usr
. (Notare che nei sistemi
Unix, per delimitare le directory si usano le barre diritte, non le
rovesce come in MS-DOS.) In questo caso si ha sia un filesystem di root e
un filesystem /usr
. Ogni filesystem richiede la propria
partizione. Quindi se si usa il filesystem di root e /usr
, è
necessario creare due partizioni Linux.
In aggiunta, molti utenti creano una partizione di swap, usata come RAM virtuale. Se si possiedono 4 Mb di memoria nella propria macchina e 10 Mb di partizione di swap, Linux consente di avere 14 Mb di memoria virtuale. Usando lo swap, Linux sposta le pagine di memoria inutilizzate nel disco, permettendo di eseguire più applicazioni in una volta nel proprio sistema. Comunque, siccome lo swap è spesso lento, non è una reale sostituzione di RAM fisica. Ma applicazioni che richiedono molta memoria (come il Sistema X Window) si affidano allo swap se non si possiede abbastanza RAM fisica.
Quasi tutti gli utenti Linux impiegano una partizione di swap. Se si hanno 4 Mb di RAM o meno, una partizione di swap è necessaria per installare il software. È fortemente raccomandato di avere una partizione di swap in qualsiasi caso, anche se si dispone di abbastanza RAM fisica.
La dimensione della partizione di swap dipende da quanta memoria virtuale sia necessaria. È spesso suggerito avere almeno 16 Mb di memoria virtuale totale. Quindi, se si hanno 8 Mb di RAM fisica, si potrebbe creare una partizione di swap di 8 Mb. Attenzione che le partizioni di swap non possono essere maggiori di 128 Mb. Quindi, se sono necessari più di 128 Mb di swap, si devono creare più partizioni di swap. Si possono avere in tutto fino a 16 partizioni di swap nel sistema.
Il primo passo è di avviare il disco Slackware di boot. Appena parte il sistema, si vedrà il messaggio:
Welcome to the Slackware Linux 2.0.0 Bootkernel disk!
Qui si ha la possibilità di specificare vari parametri hardware, come l'IRQ e l'indirizzo del controller SCSI, o la geometria dei drive, prima di avviare il kernel Linux. Questo è necessario nel caso Linux, per esempio, non rilevi il proprio controller SCSI o la geometria dei dischi fissi.
In particolare, molti controller SCSI senza BIOS richiedono di specificare l'IRQ e l'indirizzo al momento dell'avvio. Ugualmente, macchine IBM PS/1, ThinkPad e ValuePoint non scrivono la geometria dei dischi nel CMOS e quindi la si deve specificare all'avvio.
Per tentare di avviare il kernel senza parametri speciali, premere
invio
al prompt di avvio.
Controllare i messaggi durante l'avvio del sistema. Se si ha un controller SCSI si dovrebbe vedere una lista di hosts SCSI rilevati. Se si vede il messaggio
SCSI: 0 hosts
allora il controller SCSI non è stato rilevato e si deve usare la seguente procedura.
Inoltre il sistema mostra informazioni sulle partizioni dei dischi e dispositivi rilevati. Se qualcuna di queste informazioni è errata o mancante si deve forzare la rilevazione hardware.
Invece, se tutto va bene e l'hardware sembra rilevato, si può passare alla sezione ``Caricare il disco di root''. Per forzare la rilevazione hardware, si devono inserire i parametri appropriati al prompt di avvio, usando la seguente sintassi:
ramdisk <parametri...>
Ci sono alcuni parametri disponibili; eccone alcuni dei più comuni.
hd=cilindri,facce,settori
Specifica la geometria dei dischi.
Richiesto per sistemi come l'IBM PS/1, ValuePoint e ThinkPad. Per
esempio, se il drive ha 683 cilindri, 16 facce e 32 settori per
traccia, inserire
ramdisk hd=683,16,32
tmc8xx=memindiriz,irq
Specifica indirizzo e IRQ per controller
SCSI senza BIOS Future Domain TMC-8xx. Per esempio,
ramdisk tmc8xx=0xca000,5
st0x=memindiriz,irq
Specifica indirizzo e IRQ per controller
senza BIOS Segate ST02.
t128=memindiriz,irq
Specifica indirizzo e IRQ per controller
senza BIOS Trantor T128B.
ncr5380=porta,irq,dma
Specifica porta, IRQ e canale DMA per
controller generici NCR5380.
aha152x=porta,irq,scsi_id,1
Specifica porta, IRQ e numero di
identificazione SCSI per controller senza BIOS AIC-6260. Questo include
Adaptec 1510, 152x e controller Soundblaster-SCSI.Per ognuno di questi, si deve inserire `ramdisk
' seguito dal
parametro che si deve usare. Attenzione che il prefisso 0x
deve
essere usato per tutti i valori dati in esadecimale. Questo per tutte le
seguenti opzioni.
Se si hanno domande su queste opzioni di avvio, leggere il Linux SCSI-HOWTO, disponibile su molti siti FTP (o da dove è stato trovato questo documento). SCSI-HOWTO spiega la compatibilità dei controller SCSI più dettagliatamente.
Dopo aver avviato il kernel, viene chiesto di inserire il disco di root Slackware:
Please remove the boot kernel disk from your floppy drive, insert
a disk to be loaded into the ramdisk, and press [enter] to continue.
A questo punto si deve togliere il disco di avvio dal drive e inserire il
disco di root. Quindi premere invio
per continuare.
Il disco di root viene caricato in memoria e viene presentata una
richiesta di login: loggarsi come ``root
''.
slackware login: root
#
fdisk
Per creare la partizione Linux si deve usare la versione Linux del
programma fdisk
. Dopo essersi loggati come root, eseguire il comando
fdisk drive
dove drive è il nome del drive in cui si vuole creare la partizione Linux. I nomi dei dischi fissi sono:
/dev/hda
Primo disco IDE/dev/hdb
Secondo disco IDE/dev/sda
Primo disco SCSI/dev/sdb
Secondo disco SCSIPer esempio, per creare la partizione Linux nel primo disco SCSI del proprio sistema, usare il comando
fdisk /dev/sda
Se si usa fdisk
senza argomenti, viene assunto /dev/hda
.
Per creare la partizione Linux nel secondo drive del sistema,
semplicemente specificare /dev/hdb
(drive IDE) oppure
/dev/sdb
(drive SCSI) quando si avvia fdisk
.
Le partizioni Linux non necessitano di essere nello stesso disco. Si può
creare il filesystem di root su /dev/hda
e la partizione di swap
su /dev/hdb
, per esempio. Per compiere ciò eseguire fdisk per
ogni drive.
L'uso di fdisk
è semplice. Il comando ``p
'' visualizza la
tabella delle partizioni corrente, ``n
'' crea una nuova partizione e
``d
'' elimina una partizione.
Le partizioni in Linux sono chiamate con il nome del drive a cui si
riferiscono. Per esempio, la prima partizione del drive /dev/hda
è /dev/hda1
, la seconda /dev/hda2
e così via. Le
partizioni logiche sono numerate da /dev/hda5
, /dev/hda6
e così via.
ATTENZIONE: non si dovrebbero creare o eliminare partizioni per
sistemi operativi diversi da Linux con Linux fdisk
. Cioè non creare
o eliminare partizioni MS-DOS con questa versione di fdisk
; usare
invece la versione MS-DOS di FISK
. Se si tenta di creare partizioni
MS-DOS con Linux fdisk
, i cambiamenti non saranno riconosciuti da
MS-DOS che non si avvierà correttamente.
Qui c'è un esempio dell'uso di fdisk
. Nel disco c'è una
partizione singola MS-DOS che usa 61693 blocchi del disco e il resto del
disco è libero per Linux. (Sotto Linux un blocco sono 1024 bytes. Quindi
61693 blocchi sono circa 61 Mb.) Verranno create due partizioni Linux: una
di swap e una per il filesystem di root.
Prima si usa il comando ``p
'' per mostrare la tabella corrente delle
partizioni. Come si può vedere, /dev/hda1
(la prima partizione
su /dev/hda
) è una partizione DOS di 61693 blocchi.
Command (m for help): p Disk /dev/hda: 16 heads, 38 sectors, 683 cylinders Units = cylinders of 608 * 512 bytes Device Boot Begin Start End Blocks Id System /dev/hda1 * 1 1 203 61693 6 DOS 16-bit >=32M Command (m for help):
Poi si usa il comando ``n
'' per creare una nuova partizione. La
partizione Linux per il filesystem di root sarà di 80 Mb.
Command (m for help): n Command action e extended p primary partition (1-4) p
Viene chiesto se si vuole creare una partizione primaria o estesa. In molti casi si dovrebbero usare partizioni primarie, tranne nel caso siano necessarie più di quattro partizioni nel disco. Vedere la sezione ``Ripartire il disco'', sopra, per ulteriori informazioni.
Partition number (1-4): 2 First cylinder (204-683): 204 Last cylinder or +size or +sizeM or +sizeK (204-683): +80M
Il primo cilindro dovrebbe essere il primo cilindro libero DOPO l'ultima
partizione. In questo caso, /dev/hda1
finisce al cilindro 203,
così la nuova partizione inizierà al cilindro 204.
Come si può vedere, viene usata la notazione ``+80M
'', per
specificare una partizione di 80 Mb. Allo stesso modo, la notazione
``+80K
'' specifica una partizione di 80 Kb, e ``+80
'' specifica
solo una partizione di 80 byte.
Warning: Linux cannot currently use 33090 sectors of this partition
Se si vede questo messaggio, lo si può ignorare. È rimasto da una vecchia restrizione per cui i filesystem Linux non potevano superare i 64 Mb. Comunque, con il nuovo tipo di filesystem, le partizioni possono arrivare fino a 4 terabyte.
Successivamente si crea una partizione di swap da 10 Mb,
/dev/hda3
.
Command (m for help): n Command action e extended p primary partition (1-4) p Partition number (1-4): 3 First cylinder (474-683): 474 Last cylinder or +size or +sizeM or +sizeK (474-683): +10M
Di nuovo si controlla il contenuto della tabella delle partizioni. Assicurarsi di prendere nota delle informazioni, specialmente la dimensione in blocchi. Sarà necessaria in seguito.
Command (m for help): p Disk /dev/hda: 16 heads, 38 sectors, 683 cylinders Units = cylinders of 608 * 512 bytes Device Boot Begin Start End Blocks Id System /dev/hda1 * 1 1 203 61693 6 DOS 16-bit >=32M /dev/hda2 204 204 473 82080 83 Linux native /dev/hda3 474 474 507 10336 83 Linux native
Osservare che la partizione di swap (qui, /dev/hda3
) è di tipo
``Linux native''. È necessario cambiarne il tipo a ``Linux swap'', in
modo che il programma di installazione la riconosca tale. Per eseguire
questo, usare il comando fdisk
``t
'':
Command (m for help): t Partition number (1-4): 3 Hex code (type L to list codes): 82
L
'' per mostrare la lista dei codici, si troverà che 82
è il tipo corrispondente a ``Linux swap''.
Per lasciare fdisk
e salvare le modifiche alla tabella delle
partizioni, usare il comando ``w
''. Per lasciare fdisk
SENZA
salvare le modifiche, usare il comando ``q
''.
Dopo aver lasciato fdisk
, il sistema chiede di resettare in modo da
assicurarsi che i cambiamenti abbiano effetto. In generale non ci sono
motivi per resettare dopo l'uso di fdisk
; la versione di fdisk
della distribuzione Slackware è abbastanza intelligente per aggiornare
le partizioni senza dover resettare.
Se si hanno 4 Mb di RAM (o meno) nella propria macchina, è necessario
creare una partizione di swap (con fdisk
) ed abilitarla prima di
installare il software. Qui viene descritto come formattare ed abilitare
la (le) propria partizione(i).
Se si hanno più di 4 Mb di RAM, è solo necessario creare la partizione, non è necessario formattarla ed abilitarla prima di installare il software. In questo caso si può passare alla sezione ``installare il software''.
Se si ottiene un errore di ``out of memory
'' durante la procedura di
installazione, si deve creare una partizione di swap ed abilitarla come
descritto qui.
Per preparare lo spazio di swap per l'uso, usare il comando mkswap
.
Esso assume la forma:
mkswap -c partizione blocchi
dove partizione è il nome della partizione, come
/dev/hda3
, e blocchi è la dimensione della partizione
in blocchi.
Per esempio, se si crea la partizione di spaw /dev/hda3
di 10336
blocchi, usare il comando
mkswap -c /dev/hda3 10336
L'opzione -c
comunica a mkswap
di controllare l'esistenza di
blocchi difettosi nella partizione durante la preparazione. Se si vede
qualche messaggio di errore ``read_intr
'' durante l'operazione di
mkswap
, significa che quel blocco difettoso è stato trovato (e
marcato). Si possono ignorare questi messaggi.
Per abilitare lo spaw nel nuovo dispositivo, usare il comando
swapon partition
Per esempio, per lo spazio di swap su /dev/hda3
, usare il comando
swapon /dev/hda3
Adesso si usa lo swap e circa 10 Mb di memoria virtuale in più.
Si dovrebbe eseguire mkswap
e swapon
per ogni partizione di swap
creata.
Installare la release Slackware è molto semplice; è quasi automatico.
Si usa il comando setup
, il quale mette a disposizione una serie di
menu che permettono di specificare il tipo di installazione, le partizioni
da usare e così via. Quasi tutto è automatico.
Qui non si documenta l'uso di setup
, in quanto questo cambia col
tempo. setup
è auto-esplicativo e contiene la propria
documentazione. Comunque, proprio per dare un'idea di come sia, viene
descritto l'uso della maggior parte delle installazioni con setup.
Prima di iniziare, assicurarsi di avere un floppy ad alta densità formattato MS-DOS. Verrà usato per creare il disco di boot di Linux.
Dopo aver eseguito fdisk
(e probabilmente mkswap
e
swapon
, come descritto sopra), inserire il comando
# setup
Questo presenterà un menù a colori con varie opzioni, come ``Addswap'' (per impostare lo spazio di swap), ``Source'' (per specificare la sorgente del software da installare, come floppy o disco fisso), ``Target'' (per specificare dove installare il software), e così via.
In generale si dovrebbero scorrere i comandi nel seguente ordine:
fdisk
), usare l'opzione addswap
per comunicarlo al sistema.
Questa opzione presenta una lista di possibili partizioni di swap;
scrivere il nome della(e) partizione(i) di swap da usare (come
/dev/hda3
). Il sistema chiede se si vuole formattare la
partizione di swap, che si dovrebbe fare se non si ha ancora
eseguito mkswap
e swapon
su di essa.
C:\SLACKWAR
, si deve inserire il nome della partizione MS-DOS
(come /dev/hda1
) e il nome della directory (come
/slackwar
). Notare come si debba usare la barra diritta
(/
), non la barra rovescia (\
), nel nome della
directory.
Ci sono altri modi di installazione, come da CD-ROM. Anche questi
dovrebbero essere auto-esplicativi.
/dev/hda2
. Viene chiesto se si
vuole formattare la partizione; lo si deve fare a meno che non si stia
installando su una partizione precedentemente formattata per Linux. Si
deve usare il tipo Second Extended Filesystem (ext2fs
) per la
partizione.
Viene anche data la possibilità di usare partizioni aggiuntive per
differenti parti dell'albero delle directory. Per esempio, se si crea
una partizione separata per il filesystem /usr
, si deve
inserire il nome di quella partizione e la directory a cui deve
corrispondere (/usr
) quando richiesto.
invio
quando si ha completato la scelta.
Per il momento è possibile installare solo un sistema minimo. È
richiesto il solo gruppo A
. Dopo aver installato il software si
può eseguire setup
per installare altri gruppi di dischi.
setup
nel proprio
sistema per installarli in seguito).
Mentre il software si installa, controllare se appaiono messaggi di
errore. L'errore più comune è ``device full
'', indicante
che si è finiti fuori dallo spazio della partizione Linux.
Sfortunatamente, la procedura di installazione Slackware non è
abbastanza intelligente per capirlo, e tenterà di continuare
l'installazione del software senza considerare l'errore. Se si ottiene
qualsiasi tipo di messaggio di errore durante la procedura di
installazione, si può interrompere il programma (usando Crtl-C
)
per prenderne atto. L'unica soluzione per ``device full
'' è di
ricreare le partizioni Linux con diversa dimensione, o tentare di
reinstallare il software senza parecchi pacchetti software opzionali.
Dopo aver completato l'installazione e tutto è andato bene, viene proposta l'opzione di creare uno ``standard boot disk'', che si può usare per avviare il sistema Linux appena installato. Per questo è necessario un disco vuoto, ad alta densità, formattato MS-DOS, dello stesso tipo di quello che avvia il sistema. Inserire semplicemente il dischetto quando richiesto e il disco di avvio viene creato.
Viene anche data la possibilità di installare LILO nel proprio disco fisso. LILO (che sta per LInux LOader) è un programma che permette di avviare Linux (così come altri sistemi operativi, esempio MS-DOS) dal proprio disco fisso. Se si vuole fare questo, selezionare l'appropriata opzione di menù e seguire i suggerimenti.
Se si sta usando il Boot Manager di OS/2, il menù comprende un'opzione per configurare LILO per l'uso con il Boot Manager, in modo da avviare Linux da esso.
Notare che la procedura automatica di installazione di LILO non è a prova di errore; ci sono situazioni in cui può fallire. Assicurarsi di poter avviare MS-DOS, Linux e altri sistemi operativi da floppy prima di installare LILO. Se l'installazione di LILO fallisce si può avviare il sistema da floppy e correggere il problema.
Maggiori informazioni sulla configurazione di LILO sono date più avanti.
La procedura di post-installazione consiste in varie voci di menù che permettono di configurare il sistema. Questo include l'indicazione del modem e del mouse, come anche il fuso orario. Semplicemente seguire le opzioni del menù.
Se tutto è andato come progettato, si può avviare il proprio sistema
con il floppy di avvio di Linux (non il floppy Slackware, ma il floppy
creato dopo l'installazione del software). Oppure, se si installa LILO, si
dovrebbe riuscire ad avviare il sistema dal disco fisso. Dopo l'avvio,
loggarsi come root
. Congratulazioni! Avete il vostro sistema Linux.
Se si sta avviando con LILO, provare a tener premuto shift
o
control
durante l'avvio. Questo presenta un prompt di avvio; premere
tab
per vedere una lista di opzioni. In questo modo si può avviare
Linux, MS-DOS o qualsiasi direttamente da LILO.
Dopo aver avviato il sistema e loggati come root
, una delle prime
cose da fare è creare un account per se stessi. Il comando adduser
viene usato per questo scopo. Per esempio,
# adduser
Login to add (^C to quit): ebersol
Full Name: Norbert Ebersol
GID [100]: 100
UID [501]: 501
Home Directory [/home/ebersol]: /home/ebersol
Shell [/bin/bash]: /bin/bash
Password [ebersol]: new.password
Information for new user [ebersol]:
Home directory: [/home/ebersol] Shell: [/bin/bash]
Password: [new.password] UID: [502] GID:[100]
Is this correct? [y/n]: y
adduser
chiede vari parametri, come il nome di utente, nome completo,
GID (ID gruppo), UID (ID utente), e così via. Per la maggior parte si
possono usare i valori di default. Se non si ha familiarità nel creare
utenti in un sistema UNIX, è suggerito prendere un libro di
amministrazione di sistemi UNIX. Esso dovrebbe aiutare nel configurare e
usare il nuovo sistema.
Ci si può adesso loggare come il nuovo utente. Si possono usare i tasti
da Alt-F1
a Alt-F8
per commutare tra le consoles virtuali, che
permettono di aprire sessioni multiple dalla console. Il comando
passwd
può essere usato per impostare la password sul nuovo
account; si dovrebbe impostare una password per root
e ogni nuovo
utente creato.
Inoltre il nome della macchina (hostname) è impostato all'avvio nel
file /etc/rc.d/rc.M
. Si dovrebbe modificare questo file (come
root
) per cambiare l'hostname della macchina. Si dovrebbero
modificare le linee del file che eseguono i comandi hostname
o
hosname_notcp
. (L'hostname di default è darkstar
.) Si può
inoltre editare il comando domainname
in questo file, se si sta su
una rete TCP/IP. (In molti sistemi Slackware l'hostname e il domain name
sono impostati nel file /etc/HOSTNAME
, così la modifica di
questo file dovrebbe probabilmente essere sufficiente.)
Ovviamente ci sono molti modi per configurare il sistema. Un buon libro di amministrazione di sistemi UNIX dovrebbe essere di aiuto. (Si suggerisce Essential Systems Administration di O'Reilly and Associates.) Si dovrebbero leggere vari altri Linux HOWTO, come il NET-2-HOWTO e Printing-HOWTO, per informazioni sulla configurazione di altri programmi.
Dopo ciò, il sistema è a posto... divertitevi!
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