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Diagonalizzazione di endomorfismi

Esercizio 69   Determinare gli autovalori di una matrice quadrata triangolare superiore.

Dimostrazione. Sia

$\displaystyle A= \left(
\begin{matrix}
a_{11} & a_{12}& \ldots & a_{1n}\\
0&a...
...n}\\
\vdots & \vdots & & \vdots\\
0& 0& \ldots &a_{nn}
\end{matrix}\right)
$

una matrice $ n \times n$ triangolare superiore.

Il polinomio caratteristico di $ A$ è il determinante di

$\displaystyle A-xI= \left(
\begin{matrix}
a_{11}-x & a_{12}& \ldots & a_{1n}\\ ...
...\
\vdots & \vdots & & \vdots\\
0& 0& \ldots &a_{nn}-x
\end{matrix}\right).
$

Poichè $ A-xI$ è ancora una matrice triangolare superiore il suo determinante è il prodotto degli elementi sulla diagonale principale, ovvero:

$\displaystyle p(x)= \det(A-xI)=(a_{11}-x)(a_{22}-x) \cdots (a_{nn}-x).
$

Gli autovalori di $ A$ sono le radici di $ p(x)$ ovvero gli elementi sulla sua diagonale principale:

$\displaystyle a_{11}, a_{22}, \ldots a_{nn}.
$

Allo stesso risultato si perviene se la matrice è diagonale inferiore ovvero della forma

$\displaystyle \left(
\begin{matrix}
a_{11} & 0& \ldots & 0\\
a_{21}&a_{22}& \...
...ots & \vdots & & \vdots\\
a_{n1}&a_{n2} & \ldots &a_{nn}
\end{matrix}\right)
$

$ \qedsymbol$

Esercizio 70   Sia $ f$ l'endomorfismo di $ R^3$ tale che $ f(1,2,1)=(1,3,3)$,
$ (1,1,0) \in
\kker{(f)}$ e $ (0,1,2)$ è un autovettore relativo all'autovalore $ 1$. Discutere la diagonalizzabilità di $ f$.

Dimostrazione. I vettori $ v_1=(1,2,1)$, $ v_2=(1,1,0)$ e $ v_3=(0,1,2)$ formano una base di $ R^3$. Inoltre si ha

$\displaystyle f(v_1)=v_1+v_3, \quad f(v_2)=0 \quad \textrm{e} \quad f(v_3)=v_3.
$

Scegliendo la base $ \mathcal{B}=\{ v_1,v_2,v_3\}$ nel dominio e nel codominio la matrice associata ad $ f$ è :

$\displaystyle A= \left(
\begin{matrix}
1&0&0\\
0&0&0\\
1&0&1
\end{matrix}\right )
$

La matrice $ A$ è triangolare inferiore sicchè i suoi autovalori sono gli elementi sulla diagonale principale. Segue che $ A$ ammette l'autovalore $ 1$ con molteplicità algebrica $ 2$ e l'autovalore 0 con molteplicità algebrica $ 1$.

Il vettore $ v_2$ è un autovettore relativo all'autovalore 0 sicchè il relativo autospazio, $ V_0$, è generato da $ v_2$:

$\displaystyle V_0 = \sppan\{(1,1,0)\}.
$

Il vettore $ v_3$ è un autovettore relativo all'autovalore $ 1$. D'altra parte l'autospazio, $ V_1$, relativo all'autovettore $ 1$ è il nucleo di $ A-I$.

Ora

$\displaystyle A-I= \left(
\begin{matrix}
0&0&0\\
0&-1&0\\
1&0&0
\end{matrix}\right )
$

e la matrice $ A-I$ ha rango due sicchè il suo nucleo ha dimensione $ 1$.

Segue che

$\displaystyle V_1 = \sppan\{ v_3\}
$

e pertanto $ f$ non è diagonalizzabile. $ \qedsymbol$

Esercizio 71   Sia $ A$ la matrice:

$\displaystyle A= \left(
\begin{matrix}
1&0&0\\
0&1&0\\
1&1&2
\end{matrix}\right).
$

  1. Determinare autovalori e autospazi di $ A$.
  2. Determinare, se possibile, una base di autovettori.
Verificare che la matrice è radice del suo polinomio caratteristico.

Dimostrazione. La matrice $ A$ è triangolare inferiore sicchè i suoi autovalori sono gli elementi sulla diagonale principale.

La matrice $ A$ ammette allora l'autovalore $ 1$ con molteplicità algebrica $ 2$ e l'autovalore $ 2$ con molteplicità algebrica $ 1$.

L'autospazio relativo all'autovalore $ 1$ è il nucleo della matrice :

$\displaystyle A-I=\left(
\begin{matrix}
0&0&0\\
0&0&0\\
1&1&1
\end{matrix}\right),
$

ovvero

$\displaystyle V_1$ $\displaystyle = \{ (x,y,z) \in R^3 : x+y+z=0\}$    
  $\displaystyle = \{ (-s-t, t,s) : s, t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (-1, 0, 1), (-1,1,0) \}.$    

Poichè la dimensione di $ V_1$ è $ 2$ (e la dimensione di $ V_2$ è necessariamente $ 1$) possiamo dedurre che $ A$ è diagonalizzabile.

Infine l'autospazio relativo all'autovalore $ 2$ è il nucleo della matrice

$\displaystyle A-2I=\left(
\begin{matrix}
-1&0&0\\
0&-1&0\\
1&1&0
\end{matrix}\right)
$

e pertanto

$\displaystyle V_2$ $\displaystyle = \{ (x,y,z) \in R^3 : x=0 \quad \textrm{e} \quad y=0 \}$    
  $\displaystyle = \{ (0, 0,t) : t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (0, 0, 1) \}.$    

Infine una base di autovettori si ottiene come unione delle basi dei due autospazi:

$\displaystyle \mathcal{B}=\{ (-1, 0, 1), (-1,1,0), (0, 0, 1) \}.
$

$ \qedsymbol$

Esercizio 72   Date le matrici:

$\displaystyle A= \left(
\begin{matrix}
1&-3&3\\
3&-5&3\\
6&-6&4
\end{matrix...
...
B= \left(
\begin{matrix}
-3&1&-1\\
-7&5&-1\\
-6&6&-2
\end{matrix}\right).
$

  1. Determinare autovalori e autospazi di $ A$ e $ B$ rispettivamente.
  2. Determinare, se possibile, una base di autovettori.

Dimostrazione. Il polinomio caratteristico della matrice $ A$ è:

$\displaystyle p(x)=-(x+2)^2(x-4),
$

sicchè la matrice $ A$ ammette l'autovalore $ -2$ con molteplicità algebrica $ 2$ e l'autovalore $ 4$ con molteplicità algebrica $ 1$.

L'autospazio relativo all'autovalore $ -2$ è il nucleo di

$\displaystyle A+2I= \left(
\begin{matrix}
3&-3&3\\
3&-3&3\\
6&-6&6
\end{matrix}\right)
$

ovvero

$\displaystyle V_{-2}$ $\displaystyle = \{ (x,y,z) \in R^3 \; : \;x-y+z=0 \}$    
  $\displaystyle =\{ (t-s,t,s) \; : \; t, s \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{(1,1,0), (-1,0,1) \}.$    

Poichè $ V_{-2}$ ha dimensione $ 2$ la matrice è diagonalizzabile.

L'autospazio relativo all'autovalore $ 4$ è il nucleo di

$\displaystyle A-4I= \left(
\begin{matrix}
-3&-3&3\\
3&-9&3\\
6&-6&0
\end{matrix}\right),
$

pertanto

$\displaystyle V_{4}$ $\displaystyle = \{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; x+y-z=0 \quad \textrm{e} \quad 2y-z=0 \}$    
  $\displaystyle =\{ (t,t,2t) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{(1,1,2) \}.$    

Infine una base di $ R^3$ formata da autovettori di $ A$ è, per esempio, l'insieme:

$\displaystyle \mathcal{B}=\{ (1,1,0), (-1,0,1), (1,1,2) \}.
$

Il polinomio caratteristico della matrice $ B$ è:

$\displaystyle p(x)=-(x+2)^2(x-4),
$

sicchè anche la matrice $ B$ ammette l'autovalore $ -2$ con molteplicità algebrica $ 2$ e l'autovalore $ 4$ con molteplicità algebrica $ 1$.

L'autospazio relativo all'autovalore $ -2$ è il nucleo della matrice

$\displaystyle B+2I= \left(
\begin{matrix}
-1&1&-1\\
-7&7&-1\\
-6&6&0
\end{matrix}\right),
$

che, ridotta a gradino, diventa:

$\displaystyle \left(
\begin{matrix}
1&-1&1\\
0&0&1\\
0&0&0
\end{matrix}\right).
$

Ne segue che

$\displaystyle V_{-2}$ $\displaystyle = \{ (x,y,z) \in R^3 \; : \;x-y+z=0 \quad \textrm{e} \quad z=0 \}$    
  $\displaystyle =\{ (t,t,0) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{(1,1,0) \}.$    

La matrice $ B$ non è quindi diagonalizzabile perchè la dimensione di $ V_{-2}$ è $ 1$.

Infine determiniamo l'autospazio relativo all'autovalore $ 4$. Si tratta di determinare il nucleo della matrice:

$\displaystyle B-4I= \left(
\begin{matrix}
-7&1&-1\\
-7&1&-1\\
-6&6&-6
\end{matrix}\right),
$

che, ridotta a gradino, diventa:

$\displaystyle \left(
\begin{matrix}
-7&1&-1\\
0&1&-1\\
0&0&0
\end{matrix}\right).
$

L'autospazio relativo a $ 4$ è allora il sottospazio:

$\displaystyle V_{4}$ $\displaystyle = \{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; -7x+y-z=0 \quad \textrm{e} \quad y-z=0 \}$    
  $\displaystyle =\{ (0,t,t) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{(0,1,1) \}.$    

Infine poichè $ B$ non è diagonalizzabile non si può determinare una base di $ R^3$ formata da autovettori di $ B$. $ \qedsymbol$

Esercizio 73   Sia $ \{v_1,v_2,v_3 \}$ una base di $ R^3$ e sia $ f: R^3 \rightarrow R^3$ l'endomorfismo definito da:

$\displaystyle f(v_1)=v_1+v_2, \quad f(v_2)=v_1+2v_2-v_3, \quad f(v_3)=-v_2+v_3.
$

Determinare autovalori e autospazi di $ f$. Determinare, se possibile, una base di autovettori. Verificare che autovettori relativi ad autovalori distinti sono tra loro ortogonali.

Dimostrazione. La matrice di $ f$ ripsetto alla base $ \mathcal{B}=\{ v_1,v_2,v_3\}$ è la matrice

$\displaystyle A=\left(
\begin{matrix}
1&1&0\\
1&2&-1\\
0&-1&1
\end{matrix}\right)
$

e il suo polinomio caratteristico è

$\displaystyle p(x)=x(x-3)(1-x).
$

Poichè si tratta di una matrice $ 3 \times
3$ con tre autovalori distinti è sicuramente diagonalizzabile.

Determiniamo ora gli autospazi di $ A$. Si ha:

$\displaystyle V_0$ $\displaystyle = \ker(A)=\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; x+y=0 \quad \textrm{e} \quad y-z=0 \}$    
  $\displaystyle =(-t,t,t) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (-1,1,1) \},$    

$\displaystyle V_3$ $\displaystyle = \ker(A-3I)=\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; 2x-y=0 \quad \textrm{e} \quad y+2z=0 \}$    
  $\displaystyle =(-t,-2t,t) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (-1,-2,1) \}$    

e

$\displaystyle V_1$ $\displaystyle = \ker(A-I)=\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; x-z=0 \quad \textrm{e} \quad y=0 \}$    
  $\displaystyle =(t,0,t) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (1,0,1) \}.$    

Una base di $ R^3$ costituita da autovettori di $ A$ è :

$\displaystyle \mathcal{B}=\{(-1,1,1), (-1,-2,1), (1,0,1) \}.
$

Infine verifichiamo che autovettori relativi ad autovalori distinti sono ortogonali, ovvero che il loro prodotto scalare è nullo.

Abbiamo

  $\displaystyle (-a,a,a) \cdot (-b, -2b,b)=ab-2ab+ab=0,$    
  $\displaystyle (-a,a,a) \cdot (c, 0,c)=-ac+ac=0,$    
  $\displaystyle (-b, -2b,b) \cdot (c, 0,c)=-bc+bc=0,$    

per ogni $ a, b, c \in R$. $ \qedsymbol$

Esercizio 74   Mostrare che un endomorfismo $ f: V \rightarrow V$ ha come autovalore 0 se e solo se $ f$ non è iniettivo.

Dimostrazione. Se $ f$ ha come autovalore 0 allora, per definizione, esiste un vettore $ v$ non nullo tale che

$\displaystyle f(v)=0 \cdot v=0,
$

pertanto $ \langle v \rangle \subseteq \kker(f)$.

D'altra parte questo implica che $ f$ non è iniettivo perchè per ogni $ w \in V$

$\displaystyle f(v+w)=f(v)+f(w)=0+f(w)=f(w)
$

e $ v+w \neq w$.

Viceversa se $ f$ non è iniettivo allora esistono $ v,w \in V$ con

$\displaystyle f(v)=f(w)
$

e $ v \neq w$. Posto $ u=v-w$, il vettore $ u$ è non nullo e

$\displaystyle f(u)=f(v-w)=f(v)-f(w)=0= 0 \cdot u,
$

sicchè $ f$ ammette l'autovalore 0. $ \qedsymbol$

Esercizio 75   Siano $ A$ e $ B$ due matrici quadrate $ n \times n$. Provare che $ AB$ e $ BA$ hanno gli stessi autovalori.

Dimostrazione. Supponiamo che $ AB$ ammetta l'autovalore 0. Questo significa che esiste un vettore non nullo $ v \in R^n$ tale che

$\displaystyle AB(v)=0.
$

In altre parole esiste una soluzione non banale del sistema omogeneo

$\displaystyle (AB)X=0.
$

D'altra parte il sistema appena scritto ha soluzioni non banali se e solo se

$\displaystyle \det(AB)=0.
$

Ora

$\displaystyle \det(AB)= \det(A) \det(B)= \det(B) \det(A)=\det(BA)
$

sicchè anche il determinante di $ BA$ è nullo. Questo significa che anche il sistema

$\displaystyle (BA)X=0
$

ammette soluzioni non banali ovvero che 0 è un autovalore di $ BA$.

Supponiamo adesso che la matrice $ AB$ ammetta un autovalore $ \lambda \in R$ non nullo. Allora esiste $ v \in R^n$ non nullo tale che

$\displaystyle AB(v)=\lambda v.
$

Sia $ w$ il vettore $ B(v)$. Risulta:

$\displaystyle BA(w)=(BA)(Bv)=B(AB)(w)= \lambda B(v)= \lambda w.
$

Per poter concludere che $ w$ è un autovettore di $ BA$ relativo all'autovalore $ \lambda$ rimane solo da provare che $ w$ non è il vettore nullo.

D'altra parte se fosse $ w=B(v)=0$ avremmo

$\displaystyle (AB)(v)=A(B(v))=A(0)=0,
$

mentre abbiamo per ipotesi che $ AB(v)= \lambda v \neq 0$.

Abbiamo quindi provato che ogni autovalore di $ AB$ è autovalore anche di $ BA$. Con ragionamento analogo si prova che ogni autovalore di $ BA$ è autovalore di $ AB$. $ \qedsymbol$

Esercizio 76   Sia $ M$ la matrice:

$\displaystyle M= \left(
\begin{matrix}
A_1 & B\\
0 & A_2
\end{matrix}\right)
$

con $ A_1$ e $ A_2$ matrici quadrate. Mostrare che il polinomio caratteristico di $ M$ è il prodotto dei polinomi caratteristici di $ A_1$ e $ A_2$.

Dimostrazione. Osserviamo innanzitutto che la matrice $ M$ deve essere una matrice quadrata $ 2n \times 2n$.

Il polinomio caratteristico di $ M$ è:

$\displaystyle p(x)= \det(M-xI).
$

D'altra parte la matrice identità $ 2n \times 2n$ si può guardare come una matrice a blocchi:

$\displaystyle I=\left(
\begin{matrix}
I_1 & 0\\
0 & I_2
\end{matrix}\right)
$

dove $ I_1$ e $ I_2$ sono matrici identità $ n \times n$.

Allora

$\displaystyle p_{_{M}}(x)$ $\displaystyle = \det(M-xI)= \det \left( \begin{matrix}A_1-x I_1 & B\\ 0 & A_2-x I_2 \end{matrix} \right)$    
  $\displaystyle = \det(A_1-x I_1) \det(A_2-x I_2)=p_{_{A_1}}(x)p_{_{A_2}}(x).$    

$ \qedsymbol$

Esercizio 77   Determinare per quali valori del parametro reale $ k$ la matrice

$\displaystyle A=\left( \begin{matrix}
k-1&1&3\\
0&k& 3k-6\\
0&0&2
\end{matrix} \right)
$

è diagonalizzabile. Determinare, se possibile, una base di autovettori.

Dimostrazione. La matrice è triangolare superiore quindi gli autovalori sono tutti e soli gli elementi sulla diagonale principale:

$\displaystyle k-1, k, 2.
$

Per $ k \neq 2,3$ gli autovalori sono tutti distinti sicchè la matrice è diagonalizzabile.

Inoltre

$\displaystyle V_{k-1}$ $\displaystyle = \ker(A-(k-1)I)=\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; y+3z=0 \quad \textrm{e} \quad (3-k)z=0 \}$    
  $\displaystyle =(t,0,0) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (1,0,0) \},$    

$\displaystyle V_{k}$ $\displaystyle = \ker(A-kI)=\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; -x+y+3z=0 \quad \textrm{e} \quad (2-k)z=0 \}$    
  $\displaystyle =(t,t,0) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (1,1,0) \},$    

e

$\displaystyle V_{2}$ $\displaystyle = \ker(A-2I)$    
  $\displaystyle =\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; (k-3)x+y+3z=0 \quad \textrm{e} \quad (2-k)y+(3k-6)z=0 \}$    
  $\displaystyle =(0,-3t,t) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (0,-3,1) \}.$    

Notiamo che nel determinare gli autospazi abbiamo usato l'ipotesi che $ k$ fosse diverso da $ 2$ e $ 3$.

Una base di autovettori è

$\displaystyle \mathcal{B}= \{(1,0,0), (1,1,0), (0,-3,1) \}.
$

Esaminiamo ora i casi $ k=2$ e $ k=3$.

Per $ k=2$ la matrice $ A$ diventa:

$\displaystyle A=\left( \begin{matrix}
1&1&3\\
0&2& 0\\
0&0&2
\end{matrix} \right).
$

Per verificare che sia diagonalizzabile basta verificare se la dimensione dell'autospazio relativo a $ 2$ è uguale a $ 2$.

Ora:

$\displaystyle V_{2}$ $\displaystyle = \ker(A-2I) =\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; -x+y+3z=0 \}$    
  $\displaystyle =(t+3s,t,s) \; : \; t, s \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (1,1,0), (3,0,1) \}.$    

Segue che $ \dimm(V_2)=2$ e $ A$ è diagonalizzabile.

Una base di autovettori è :

$\displaystyle \mathcal{B}=\{ (1,1,0), (3,0,1), (1,0,0) \}.
$

Infine per $ k=3$ la matrice $ A$ diventa:

$\displaystyle A=\left( \begin{matrix}
2&1&3\\
0&3&3\\
0&0&2
\end{matrix} \right).
$

Di nuovo guardiamo all'autospazio relativo a $ 2$:

$\displaystyle V_{2}$ $\displaystyle = \ker(A-2I) =\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; y+3z=0 \}$    
  $\displaystyle =(t,-3s,s) \; : \; t, s \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (1,0,0), (0,-3,1) \},$    

dunque $ A$ è diagonalizzabile e una base di autovettori è:

$\displaystyle \mathcal{B}=\{ (1,1,0), (0,-3,1), (1,0,0) \}.
$

Notiamo che gli autovalori per $ k=2,3$ sono $ 2$ e $ 3$. $ \qedsymbol$

Esercizio 78   Sia $ f: R^3 \rightarrow R^3$ l'endomorfismo definito da:

$\displaystyle f(x,y,z)=(3x+y+z,2x+4y+2z,x+y+3z).
$

Determinare autovalori e autovettori di $ f$. Determinare, se possibile, una base di autovettori.

Dimostrazione. La matrice di $ f$ rispetto alla base canonica è;

$\displaystyle A= \left(
\begin{matrix}
3&1&1\\
2&4&2\\
1&1&3
\end{matrix}\right).
$

Il polinomio caratteristico di $ A$ è

$\displaystyle p(x)=\det(A-xI)=-(x-6)(x-2)^2.
$

Gli autovalori di $ A$ sono $ x_1=6$ con molteplicità algebrica $ 1$ e $ x_2=2$ con molteplicità algebrica $ 2$.

L'autospazio relativo all'autovalore $ 2$ è:

$\displaystyle V_{2}$ $\displaystyle = \ker(A-2I) =\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; x+y+z=0 \}$    
  $\displaystyle =(-s-t,s,t) \; : \; t, s \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (-1,1,0), (-1,0,1) \}.$    

Poichè $ \dim(V_2)=2$ la matrice è diagonalizzabile.

L'autospazio relativo all'autovalore $ 6$ è:

$\displaystyle V_{6}$ $\displaystyle = \ker(A-6I) =\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; 3x-y-z=0 \quad \textrm{e} \quad y-2z=0. \}$    
  $\displaystyle =(t,2t,t) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (1,2,1) \}.$    

Infine una base di $ R^3$ costituita da autovettori di $ A$ è l'insieme:

$\displaystyle \mathcal{B}=\{(1,2,1), (-1,1,0), (-1,0,1) \}.
$

$ \qedsymbol$

Esercizio 79   Date le matrici

$\displaystyle A= \left( \begin{matrix}
1&2& 2\\
1&2& -1\\
-1&1&4
\end{matri...
...quad
B= \left( \begin{matrix}
1&1& 0\\
0&1& 0\\
0&0&1
\end{matrix}\right)
$

determinare, se possibile, due matrici $ P_1$ e $ P_2$ tali che $ P_1^{-1}AP_1$ e $ P_2^{-1}BP_2$ siano matrici diagonali.

Dimostrazione. Una matrice $ M$ quadrata di ordine $ n$, è diagonalizzabile se e solo se esiste una matrice $ P$ invertibile tale che

$\displaystyle P^{-1}MP
$

sia una matrice diagonale.

Se $ v_1, \ldots, v_n$ sono $ n$ autovettori di $ M$ linearmente indipendenti, la matrice $ P$ le cui colonne sono i vettori $ v_i$, $ i=1, \ldots, n$, è invertibile e $ P^{-1}MP$ è una matrice diagonale.

Consideriamo ora la matrice $ A$. Il suo polinomio caratteristico è:

$\displaystyle p(x)=\det(A-xI)=(1-x)(x-3)^2;
$

sicchè i suoi autovalori sono $ x_1=1$ con molteplicità algebrica $ 1$ e $ x_2=3$ con molteplicità algebrica $ 2$.

L'autospazio relativo all'autovalore $ 3$ è il sottospazio:

$\displaystyle V_3$ $\displaystyle =\ker(A-3I) =\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; x=y+z \}$    
  $\displaystyle =(s+t,s,t) \; : \; t, s \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (1,1,0), (1,0,1) \}.$    

L'autospazio relativo all'autovalore $ 1$ è, invece, il sottospazio:

$\displaystyle V_1$ $\displaystyle =\ker(A-I) =\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; x+y=z \quad \textrm{e} \quad y=-z \}$    
  $\displaystyle =(2t,-t,t) \; : \; t \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (2,-1,1) \}.$    

Una base di $ R^3$ formata da autovettori di $ A$ è l'insieme:

$\displaystyle \mathcal{B}= \{(1,1,0), (1,0,1), (2,-1,1) \},
$

e la matrice

$\displaystyle P_1= \left(
\begin{matrix}
1&1&2\\
1&0&-1\\
0&1&1
\end{matrix}\right)
$

è tale che

$\displaystyle P_{1}^{-1}AP_1= \left(
\begin{matrix}
3&0&0\\
0&3&0\\
0&0&1
\end{matrix}\right ).
$

La matrice $ B$ ammette l'unico autovalore $ 1$ con molteplicità algebrica $ 3$.

D'altra parte non è diagonalizzabile infatti l'autospazio relativo ad $ 1$ è:

$\displaystyle V_1$ $\displaystyle =\ker(B-I) =\{ (x,y,z) \in R^3 \; : \; y=0 \}$    
  $\displaystyle =(t,0,s) \; : \; t, s \in R \}$    
  $\displaystyle = \sppan \{ (1,0,0), (0,0,1) \}.$    

Poichè $ \dimm(V_1)=2$ non si può determinare una base di $ R^3$ costituita da autovettori di $ B$ e dunque non si può determinare una matrice $ P_2$ tale che $ P_2^{-1}BP_2$ sia una matrice diagonale. $ \qedsymbol$

Esercizio 80   Sia $ M$ una matrice quadrata e simmetrica con un solo autovalore $ \lambda$. Provare che $ M$ coincide con la matrice $ \lambda \cdot I$, dove $ I$ è la matrice identità.

Dimostrazione. La matrice $ M$ è simmetrica e dunque diagonalizzabile. Inoltre $ M$ ha il solo autovalore $ \lambda$, e quindi è simile alla matrice $ \lambda I$.

Esiste allora un matrice invertibile $ P$ tale che:

$\displaystyle P^{-1}MP= \lambda I.
$

Moltiplicando l'uguaglianza appena scritta a sinistra per $ P$ otteniamo:

$\displaystyle MP=P (\lambda I)= \lambda (PI)= \lambda P.
$

Moltiplicando quest'ultima a destra per $ P^{-1}$ otteniamo:

$\displaystyle M= (\lambda P)P^{-1}= \lambda (PP^{-1})= \lambda I,
$

ovvero che $ M$ è una matrice diagonale.

$ \qedsymbol$

Compiti di Esame

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Andreatta Marco
2000-09-18