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Lezione 9

Divisibilità e sue prime proprietà

Definizione 9.1   Dati due interi $ n,m$ si dice che $ n$ è un divisore di $ m$ (o che $ m$ è un multiplo di $ n$) se esiste un $ k\in\mathbb{Z}$ tale che $ m=nk$. Si indica con $ n\mathrel{\big\vert}m$ (si legge $ n$ divide $ m$).

Esempio 9.2   $ n\mathrel{\big\vert}0$ per ogni $ n$ mentre se $ n\ne 0$ allora $ 0\not\mathrel{\big\vert}n$, si ha inoltre che $ \pm1\mathrel{\big\vert}n$ e $ \pm n\mathrel{\big\vert}n$ per ogni $ n$.

Proposizione 9.3  
  1. Se $ n\mathrel{\big\vert}m$ e $ m\mathrel{\big\vert}q$ allora $ n\mathrel{\big\vert}q$.
  2. Se $ n\mathrel{\big\vert}m$ e $ m\mathrel{\big\vert}n$ allora $ n=\pm
m$.

Dimostrazione.  1. Se $ m=kn$ e $ q=hm$ allora $ q=hkm=(hk)m$ ossia $ n\mathrel{\big\vert}q$.

2. Se $ n=mk$ e $ m=nh$ allora $ m=hkm$ e quindi $ m(1-hk)=0$ e quindi o $ m=0$ e quindi anche $ n=0$, oppure $ 1-hk=0$ ma allora o $ h=k=1$ e quindi $ n=m$ oppure $ h=k=-1$ e quindi $ n=-m$.     $ \square$

Definizione 9.4   Il numero $ n$ si dice primo se i suoi unici divisori sono $ \pm1,\pm n$.

Il massimo comun divisore: definizione, esistenza e unicità

Definizione 9.5   Dati due interi $ n,m$ non entrambi nulli, si dice che $ d$ è un massimo comun divisoretra $ n$ e $ m$ se:
  1. $ d\mathrel{\big\vert}n$ e $ d\mathrel{\big\vert}m$;
  2. Se $ c\mathrel{\big\vert}n $ e $ c\mathrel{\big\vert}m$ allora $ c\mathrel{\big\vert}d$.

Proposizione 9.6   Se $ d$ e $ d'$ sono due massimi comun divisori tra $ n$ e $ m$ allora $ d'=\pm d$.

Dimostrazione.  $ d$ è un divisore comune di $ n$ e $ m$, quindi poiché $ d'$ è un massimo comun divisore si ha che $ d\mathrel{\big\vert}d'$. Scambiando i ruoli di $ d$ e $ d'$ si ha allora che anche $ d'\mathrel{\big\vert}d$ e quindi per 9.3 si ha che $ d'=\pm d$.     $ \square$

Definizione 9.7   Diremo che $ d$ è il massimo comun divisore di $ n$ e $ m$ se è un massimo comun divisore positivo. La proposizione precedente garantisce che se esiste il massimo comun divisore è unico. Esso verrà indicato con $ (n,m)$.

Teorema 9.8   Dati due numeri $ n,m\in\mathbb{Z}$ non entrambi nulli esiste il massimo comun divisore di $ n$ ed $ m$.

Dimostrazione.  Si consideri l'insieme $ S=\{s\in\mathbb{Z}\mid s>0, \exists x,x\in\mathbb{Z}:
s=nx+my\}$. $ S\ne\varnothing$ dato che $ nn+mm>0$ (dato che $ n$ e $ m$ non sono entrambi nulli). Sia $ d=nx+my=\min S$, dimostriamo che $ d$ è il massimo comun divisore. Se $ c\mathrel{\big\vert}n $ e $ c\mathrel{\big\vert}m$ allora $ n=ck$ e $ m=ch$, quindi $ d=nx+my=ckx+chy=c(kx+hy)$ ossia $ c\mathrel{\big\vert}d$. Dimostriamo ora che $ d\mathrel{\big\vert}n$. Consideriamo la divisione euclidea tra $ n$ e $ d$ ossia $ n=dq+r$ con $ 0\le r<d$, se $ r>0$ allora $ r=n-dq=n-(nx+my)q=n(1-qx)+(-m)y$ è un elemento di $ S$. Ciò è assurdo perché $ r<d$ e $ d=\min S$. Quindi $ r=0$ ossia $ d\mathrel{\big\vert}n$. In modo analogo si prova che $ d\mathrel{\big\vert}m$.     $ \square$

Osservazione 9.9   Dalla dimostrazione precedente segue che dati $ n,m\in\mathbb{Z}$ esistono $ x,y\in\mathbb{Z}$ tali che $ (n,m)=nx+my$ e che gli interi della forma $ nx+my$ con $ x,y\in\mathbb{Z}$ sono tutti e soli i multipli di $ (n,m)$.

Definizione 9.10   $ n,m\in\mathbb{Z}$ non entrambi nulli si dicono coprimi se $ (n,m)=1$.

Osservazione 9.11   $ (n,m)=1$ se e solo se esistono $ x,y\in\mathbb{Z}$ tali che $ nx+my=1$. Ad esempio $ (n,n+1)=1$ per ogni $ n$. Infatti $ 1=(n+1)1+n(-1)$.

Proposizione 9.12   Sia $ d=(n,m)$, allora $ (\frac nd,\frac md)=1$.

Dimostrazione.  $ d=nx+my$ e quindi $ 1=\frac nd x+\frac md y$.     $ \square$

L'algoritmo di Euclide per il calcolo del M.C.D.

Proposizione 9.13 (algoritmo di Euclide)   Siano $ n,m\in\mathbb{Z}$, $ m\ne 0$. Sia $ n= mq + r$ la divisione euclidea di $ n$ per $ m$ allora $ \{c\in\mathbb{Z}\mid c\mathrel{\big\vert}n$$ c\mathrel{\big\vert}
m\}=\{c\in\mathbb{Z}\mid c\mathrel{\big\vert}m$$ c\mathrel{\big\vert}r\}$, in particolare quindi $ (n,m)=(m,r)$.

Dimostrazione.  Se $ c\mathrel{\big\vert}n $ e $ c\mathrel{\big\vert}m$ allora $ n=ch$ e $ m=ck$ e quindi $ r=n-mq=ch-ckq=c(h-kq)$ ossia $ c\mathrel{\big\vert}r$ e $ c\mathrel{\big\vert}m$. Viveversa se $ c\mathrel{\big\vert}r$ e $ c\mathrel{\big\vert}m$ allora $ m=ch$ e $ r=ck$ e quindi $ n=mq+r=chq+ck=c(hq+r)$ ossia $ c\mathrel{\big\vert}n $ e $ c\mathrel{\big\vert}m$.     $ \square$

Osservazione 9.14   La proposizione precedente assieme all'osservazione che $ (n,0)=n$ per ogni $ n\ne 0$ permette di costruire un algoritmo (algoritmo di Euclide) per il calcolo del M.C.D.

$\displaystyle \hbox{\vrule
\vbox{\hrule\kern5pt\hbox{\kern5pt
\begin{minipage}{...
...l'algoritmo di Euclide a $m,r$.
\end{minipage}\kern5pt}\kern5pt\hrule }\vrule}
$

tale algoritmo si può tradurre in un programma ricorsivo per la definizione di una funzione MCD che calcoli il M.C.D. tra due numeri naturali:

$\displaystyle \hbox{\vrule
\vbox{\hrule\kern5pt\hbox{\kern5pt
\begin{minipage}{...
...
MCD(m,r)
END IF
}\end{verbatim}\end{minipage}\kern5pt}\kern5pt\hrule }\vrule}
$


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Domenico Luminati 2004-03-18