Cominciamo a studiare il problema dal punto di vista più generale
possibile, richiedendo solo che il campo di forza sia centrale. In
questo caso esso ha simmetria sferica, per cui è più conveniente
esprimere il moto in coordinate polari
. La figura 1 introduce le convenzioni che
useremo per le coordinate.
Il nostro obiettivo è determinare le equazioni orarie, ovvero le
funzioni del tempo , e , cosí
come la traiettoria. Per far questo applicheremo i principi di
conservazione dell'energia meccanica e del momento angolare.
Un campo di forze centrali è conservativo, per cui l'energia
meccanica della particella, data dalla somma dell'energia
cinetica e dell'energia potenziale ,
|
La conservazione di implica che sono costanti nel tempo sia
il suo modulo che la sua direzione , ovvero che il moto
è piano. In termini delle coordinate polari ciò implica che
Cominciamo col determinare l'equazione oraria . Decomponiamo
la velocità della particella in velocità radiale
e normale
,
È importante osservare che dipende esclusivamente da
e, come tale, rappresenta un'energia di posizione; a causa di ciò
viene denominato anche potenziale centrifugo. In definitiva
l'energia cinetica totale è
È interessante, a questo punto, chiedersi come mai compaia l'aggettivo
centrifugo, tipico di un sistema di riferimento non inerziale, quando,
invece, abbiamo cominciato i nostri calcoli da osservatori inerziali. Di
fatto, nel determinare attraverso la costante del moto ci
siamo sbarazzati della variabile di posizione , fino ad esprimere
l'energia cinetica totale in funzione della sola variabile di posizione
. Ci siamo cosí ritrovati come osservatori non inerziali in un
sistema di riferimento solidale al raggio vettore . Derivando
rispetto ad e cambiando di segno si ottiene infatti il
valore della forza centrifuga.
Ritorniamo al calcolo dell'equazione oraria . Sostituendo
l'equazione 3 nella 1 si ha